Ma forse ci sta solo prendendo in giro. Troppo esagerata, dai, questa Miley Cyrus. Quasi venti canzoni, decine di autopalpeggiamenti, centinaia di linguacce. Bei tempi quando c'era sostanza (o abuso di sostanze) sotto la provocazione di un concerto e alla fine si usciva dal concerto almeno con qualche ritornello in testa. Ora no. Ieri sera Miley Cyrus ha fatto al Forum il suo mestiere: cantare canzoni evanescenti e condirle di provocazioni che durano lo spazio di uno show. Ossia poco. Quasi nulla.
C'era il tutto esaurito in platea, migliaia di ragazzi in attesa di uno spettacolo del quale sta parlando il mondo intero, con adeguato spiegamento di titoli, indiscrezioni, pettegolezzi. E anche l'altra sera all'Hallenstadion di Zurigo la reazione era stata la stessa: ohhhh. Ma poi basta. Chiunque si avvicini al megaconcerto di questa megapopstar (inutile negarlo: lo è) se ne torna a casa con la stessa sensazione: troppo rumore per nulla (inutile negarlo: è così). E non si tratta di essere bacchettoni o retrogradi. Semplicemente il concerto di Miley Cyrus è una bolla di sapone. Ben suonato da una band che sa il fatto proprio. Ben progettato da uno scenografo di livello mondiale. Ma portato sul palco da una ragazzina neanche ventiduenne che rimane a metà tra la figlia del grande Billy Ray Cyrus (20 milioni di copie vendute al disco di debutto, Some gave all del 1992) e la ragazzina cristiana battista che nel 2003 ha recitato in Big fish di Tim Burton e poi è diventata super con la serie tv Hannah Montana, che ha raggiunto l'audience più alta di Disney Channel. Quella che ieri sera è salita sul palco di un Forum di Assago bollente non solo per il caldo è rimasta sospesa tra la ragazzina e la lapdancer. Una pornopopstar, se rende l'idea. Ma questo Bangerz Tour, che è partito a febbraio dal Canada e ovunque registra il tutto esaurito in platea e sui giornali, è forse il canto del cigno della deriva sessuale del pop da classifica. Più di una ventunenne seminuda, vestita da Marc Jacobs, The Blonds e Roberto Cavalli, che a un certo punto sale a cavallo di un gonfiabile a forma di pene è obiettivamente ormai difficile aspettarsi senza l'arrivo della Buoncostume, come accadeva mezzo secolo fa nei luoghi pubblici. Al confronto Madonna, che quasi un quarto di secolo fa urlava «siete caldi?» con due coni metallici al posto del reggiseno, sembra una sciacquetta. Ma la vera differenza, se possibile, è nello scollamento tra popstar e platea. Quindi nel depotenziamento concreto di ogni carica sessuale o quantomeno provocatoria. La gazzellona Miley Cyrus, gambe lunghe e portamento acerbo e sgraziato, nelle quasi venti canzoni dello show che si conclude con l'unico brano per ora universalmente noto ossia Wrecking ball, è rimasta su di un altro pianeta rispetto al pubblico dei suoi coetanei. Manca, in questo concerto, la sinergia tra palco e realtà, tra l'artista e il pubblico che lo segue. Molti erano addirittura accompagnati dai genitori, ovviamente spesso smarriti di fronte allo spettacolo ma molto più consapevoli di ciò che stava accadendo in scena.
Negli ultimi decenni, quasi tutti i veri fenomeni pop sono scaturiti da una clamorosa, talvolta devastante, alchimia tra canzone e ascoltatore. Dai Duran Duran fino a Justin Timberlake, dai Backstreet Boys fino a quelli che oggi sono i motori del pop minorenne, ossia gli One Direction. Il caso di Miley Cyrus è a sé stante, ingiudicabile perché troppo imprevedibile.
Mentre lei cantava Get it right o Someone else, al Forum c'era l'atmosfera dell'easy listening di nuova generazione, quindi totalmente fugace ma comunque godibile perché Miley Cyrus ha comunque una voce in grado di tenere banco altrimenti non sarebbe rimasta al centro dell'attenzione per così tanto tempo. Ma quando si è lasciata andare a sessualità varie, Miley è stucchevole o forse autocatartica: «La gente dimentica che cosa voglia dire aver ventun anni, lasciatemi divertire». Tutto lecito, per carità. Ma concerti come questi non dovrebbero trasformarsi in sedute di autoanalisi per una adolescente diventata donna senza mai esser stata ragazzina.
L'effetto è straniante. E il risultato artistico molto debole, più o meno come quello di un atleta che ha fatto il record in una specialità e all'improvviso gareggia in un'altra. Non vincerà mai, proprio come Miley Cyrus.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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