Cultura e Spettacoli

"Il bastone picchia il cane, ma...": Conti inciampa sul politicamente corretto

Il testo di una celebre canzone di Branduardi provoca la surreale precisazione di Carlo Conti. Il conduttore, in passato, era incappato in alcune polemiche politically correct

"Il bastone picchia il cane, ma..": Conti inciampa sul politicamente corretto

Nel vicolo cieco del politicamente corretto è finito – a sua insaputa – pure Angelo Branduardi. Proprio lui: il menestrello della musica italiana che con le sue melodie ha sempre messo d'accordo tutti. In un momento in cui persino le parole devono fare i conti con i paradossi del dilagante conformismo, anche le più celebri strofe del cantautore lombardo sono state in grado di creare un surreale cortocircuito. È capitato ieri sera a Tale e Quale Show: Nel programma di Rai1 presentato da Carlo Conti è andata in scena un'imitazione di Branduardi, con un remake del suo celeberrimo brano Alla fiera dell'est. Una canzone arcinota del 1976, intonata da intere generazioni, sulla quale però il conduttore si è sentito in dovere di fare una precisazione inconsueta, per quanto non richiesta.

Terminata la performance dell'attore Biagio Izzo, che per l'appunto indossava i panni del riccioluto menestrello, Carlo Conti ha fatto riferimento ad un famoso passaggio della canzone appena cantata ("E venne il bastone, che picchiò il cane, che morse il gatto…"). E ha specificato: "Naturalmente è nel testo che dice che il bastone picchia il cane. Non si picchiano mai gli animali. È il bastone, non è mai l’uomo! È il testo…". Una puntualizzazione ridondante e quasi surreale, risuonata come una sorta di excusatio non petita. In un clima di caccia alle streghe in cui si cercano le intenzioni malevole anche quando non ci sono, Conti ha insomma messo le mani avanti per prevenire ogni polemica. La sua precisazione, probabilmente, riguardava anche una gag inscenata durante show, nella quale – per far imparare il testo della canzone al comico Biagio Izzo – veniva agitato un bastone di plastica su un cagnolino di peluche. Un siparietto scherzoso, appunto, sul quale non sarebbe stato necessario aggiungere alcunché.

Ma si sa, la scure del politicamente corretto è sempre pronta ad abbattersi e il conduttore Carlo non è la prima volta che deve farci i Conti. Dopo le accuse di blackface, per la scelta di tingere il viso ad alcuni artisti che interpretavano celebrità dalla pelle scura, il presentatore aveva deciso aggirare l'impasse arruolando nel cast una protagonista afroamericana. Anche in questo caso, però, gli esiti paradossali dell'operazione non si sono fatti attendere. La settimana scorsa, sempre a Tale e Quale Show, la cantante black Deborah Johnson era stata infatti truccata con una tonalità chiara per interpretare l'artista bianca Dori Ghezzi. Un ulteriore cortocircuito del politically correct, visto che – nella perversa logica di chi a suo tempo si era indignato – anche quella sarebbe potuta essere una discriminazione al contrario.

Nell'occasione, Carlo Conti non si era lasciato scappare l'opportunità di lanciare una frecciata. Togliendosi un sassolino dalla scarpa, il presentatore aveva commentato: "Spero che adesso non ci sia qualcuno che abbia qualcosa da ridire su questo white-face".

Sfogarsi comprensibilmente su quel controsenso e arenarsi poi su Branduardi è quasi una contraddizione: a volte, di fronte a certi diktat del conformismo, basterrebbe solo un po' più di coraggio.

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