Radiogiornale

A dire il vero non è facile scrivere una bella «radio comedy» che sia divertente e non si faccia schiacciare dalla autoreferenzialità. A Francesco Montanari e Alessandro Bardani è riuscito bene in Happy hour che domani chiude la sua esperienza a Radio2. In sostanza è una striscia quotidiana che inizia dopo il Gr2 e finisce intorno alle 20. In sostanza 15 minuti. Un tempo breve che obbliga a una sintesi emotiva di rara efficacia. In questo caso si è incardinata su di un percorso di 35 puntate nelle quali il clima è stato quasi sempre irriverente e quasi sperimentale, a conferma che la squadra creatrice non è inesperta. Anzi. Dopotutto i conduttori, ossia Montanari e Bardani, non sono i primi sprovveduti. Montanari, che a qualcuno fa comodo individuare solo come Il Libanese (dal ruolo in Romanzo Criminale) ha una lunghissima esperienza tra cinema e tv e teatro, compresi spettacoli con la regia di Albertazzi e serie come Squadra antimafia. E Bardani, premiato quasi dieci anni fa con il Premio Alice David di Donatello per il cortometraggio Relatività, si è distinto per l'abilità di adattarsi alle diverse situazioni creative, scrivendo e dirigendo con Luigi Di Capua dei The Pills lo spettacolo Il più bel secolo della mia vita oppure vincendo i California Movie Awards con il cortometraggio Ice Cream.

Da una coppia così era lecito aspettarsio uno spettacolo creativo e in qualche modo fuori dalle regole. Così è stato. E dopo tutte queste puntate il bilancio non può che essere positivo. Forse distante dai nuovi orientamenti della rete. Ma comunque degno di nota.

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