Arebbe dovuto essere il primo media a sparire dopo l'arrivo del web. Troppo datato, poco vicino ai giovani, incapace di seguire la cronaca in tempo reale. Invece in questi anni la radio ha saputo adattarsi meglio di tutti gli altri alla drammatica accelerazione portata dal mondo digitale. E lo ha fatto senza perdere identità, anzi. Se spesso la televisione generalista si è consegnata, per sciatteria o mancanza di coraggio, a un pubblico che invecchia, la radio è rimasta al centro dei giochi e non ha perso il contatto con le fasce anagrafiche più curiose e difficili da fidelizzare, ossia quella degli adolescenti e dei giovani,. Qui non contano soltanto i dati d'ascolto, che comunque offrono un panorama drasticamente cambiato rispetto a un decennio fa. Rtl 10.5 è la radio più ascoltata d'Italia mentre le radio della Rai occupano posizioni di rincalzo. Però tutte insieme coprono un bacino sterminato di persone, che viene costantemente aggiornato e che si ritrova un'offerta molto equilibrata e ripartita tra le radio di intrattenimento e quelle di approfondimento, anche se le due sfere sono destinate a sovrapporsi sempre di più.
Senza dubbio, a fare la differenza è la trasmissione in diretta che consente un aggiornamento pressoché immediato e un costante confronto con il pubblico di ascoltatori anche attraverso i social network. Però, al di là di tutto, il 2017 è stato l'ennesimo anno d'oro della radiofonia che continua a essere decisiva nel lancio della musica (molto più del web) e nella formazione dell'opinione pubblica. Chi l'avrebbe detto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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