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"Resistance - La voce del silenzio", il giovane Marcel Marceau contro il nazismo

Prima del successo mondiale come mimo, il grande artista fu un eroe della Resistenza. Un bel film lo racconta, ma con meno profondità emotiva del previsto

"Resistance - La voce del silenzio", il giovane Marcel Marceau contro il nazismo

"Resistance - La voce del silenzio" è un film che racconta una vicenda edificante legata agli anni giovanili di Marcel Marceau.

Nella Francia occupata dai nazisti, infatti, quello che poi diventò forse il più grande mimo al mondo, ebbe modo di distinguersi per eroismo e umanità, attraverso una condotta che fu rivelata da lui stesso solo nel 2001.

Siamo nel 1942 e Marcel (Jesse Heisenberg), appena diciannovenne, si esibisce come aspirante attore in infimi locali di burlesque, con la totale disapprovazione dal padre, macellaio ebreo che il ragazzo aiuta durante il giorno. Innamorato di Emma (Clemence Poésy), giovane politicamente attiva, tramite lei Marcel si avvicina all'ambiente della resistenza francese. Quando si presenta l'occasione di prendere parte alla missione di salvare 130 bambini ebrei rimasti orfani, il ragazzo non esita a tentare l'impossibile: accompagnarli in Svizzera. Ricercato, in quanto ebreo e membro della Resistenza, dal sadico Klaus Barbie (Matthias Schweighöfer), alla fine della guerra avrà condotto migliaia di bambini al sicuro, sfidando ogni volta la morte.

Disponibile on demand sulle maggiori piattaforme digitali (Sky Primafila Premiere, Apple TV, Chili, Google Play, Infinity, Tim Vision, Rakuten Tv, Cg Entertainment, The Film Club), "Resistance" si inserisce a pieno titolo nel filone di pellicole dedicate al ricordo dell'Olocausto. Se, però, come pagina di Storia funziona, come biopic il film lascia un po' a desiderare: prigioniero di didascalismo e di una certa retorica, appare un'opera cinematograficamente dignitosa, ma non all'altezza di un personaggio come Marceau, capace, anche in condizioni estreme, di regalare sollievo col suo modo unico di cesellare l'aria.

La divulgazione di episodi esemplari è sempre nobile e importante, ma il regista Jonathan Jakubowicz, venezuelano di origini polacche, adotta uno stile di racconto molto dilatato che non valorizza la vicenda. A volte lavorare di sottrazione permette di raggiungere una profondità emotiva maggiore, proprio come insegna il silenzio fatto arte di Marcel Marceau.

Nel film, talento e coraggio sono le due armi di un giovane uomo in cui all'arte si accompagna l'azione. Marcel sa disegnare fughe da fermo, conducendo in una dimensione fatata alternativa alla tragedia dintorno, ma anche realizzare fughe reali, con tanto di nazisti alle calcagna.

Inizia a salvare i bambini già nel far nascere loro un sorriso, rivelando come sempre, anche all'inferno, siano possibili scorci di poesia e come esista un rifugio in una dimensione invisibile resa visibile dall'arte.

Questa era l'occasione di mettere su schermo un'importante riflessione sulla natura intrinsecamente eroica di chi sceglie l'espressione artistica: rischia l'insuccesso ma, nel momento in cui permette a un pubblico composto anche da una sola persona di evadere dalla difficoltà, non importa se temporalmente e solo con lo spirito, ha già salvato la speranza, qualcosa cioè dal riverbero universale.

Le diverse declinazioni della voce del silenzio enunciata nel titolo vengono accennate ma meritavano un film che mantenesse il focus su di loro: sul tacere stoico che si pone come risposta al male, sul silenzio che diventa magia se accompagnato al gesto artistico, sull'incolpevole mancata risposta di una persona cara che non è più tra noi.

"Resistance" tiene fede ai topoi di genere già esplorati in moltissimi altri film. I sadici gerarchi nazisti sono qui bravi paparini che disquisiscono su tecniche di scorticamento, le inumane esecuzioni avvengono con sottofondo di voci bianche intonanti l'Ave Maria e la questione ebraica è sviscerata attraverso le congetture dei diretti interessati.

Nell'insieme, un collage di cose già viste in opere ben più significative sulla Seconda Guerra mondiale.

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