Cronaca locale

Roma, class action contro l’Ama, richiesto il rimborso della Tari

La città invasa dai rifiuti si ribella e si stanno formando le prime class action per chiedere il rimborso della Tari

Roma, class action contro l’Ama, richiesto il rimborso della Tari

Non saranno certo i gilet gialli francesi, ma anche romani si sta ribellando. Lo fanno contro l'impotenza della politica nel risolvere il problema dei rifiuti che hanno totalmente preso possesso della città da nord a sud. lo stanno facendo con ironia sul web, ma anche fattivamente riunendosi in circoli, in comitati pronti a scendere in piazza (se i cumuli di immondizia lo permetteranno chiaramente) per cercare di scuotere o quantomeno avere notizie su quale debba essere la fine di questa città decantata da poeti, dove Giulio Cesare ha posato i suoi sandali di cuoio (ora il rischio sarebbe quello di morire d’epatite non per le le pugnalate). Insomma qualcosa si sta muovendo. La nostra intervista a Rita Dalla Chiesa che invitava il sindaco Raggi a andare a prendere un caffè a casa sua per mostrare in che condizione erano ridotti i più bei quartieri di Roma ha mosso il cuore pulsante dei cittadini che in coro si sono uniti a quelle parole di sdegno nel vedere un gioiello come Roma ridotta ad una discarica a cielo aperto (Mio nonno con la pala avrebbe fatto prima troneggia questa scritta su molti muri ) di chiunque sia chiaramente la colpa.

“Gentile Sindaco - scrive da mesi ogni giorno la giornalista Patrizia De Rossi residente nel quartiere Prati - segnalo anche oggi la presenza di cumuli di spazzatura che hanno ormai invaso il marciapiede rendendo impossibile il passaggio. In pratica si deve camminare in mezzo alla strada. Le faccio presente- qualora le fosse sfuggito - che l’intera città è ridotta miseramente a una immensa discarica, che va dai Parioli a Tor Bella Monaca, da Prati al Trullo, per non parlare del Centro Storico, senza alcuna differenza. Al di là dello schifo, mi permetto di segnalarle che esiste anche un rischio sanitario, che i topi (o meglio i ratti) sono quasi padroni della città (insieme ai gabbiani) e che tra quache mese tornerà il caldo. Pensa di poter fare qualcosa prima dell’estate, oltre ai suoi proclami propagandistici? Lei parla tanto di decoro, si è fatta un giro per la città oggi? Le chiedo un’ultima cosa: da quando si è incendiato il TMB di via Salaria, non abbiamo avuto più alcuna notizia.

L’abbiamo sentita ripetere “a pappagallo” (mi perdoni la volgarità) che stavate lavorando tutti insieme per risolvere le criticità ma non c’è stato mai un comunicato ufficiale per spiegare cosa sia successo e cosa abbiamo rischiato. Le pare normale? Ci avete detto di chiudere le finestre per il cattivo odore e non ci dite cosa abbiamo respirato? Ma le sembra una cosa logica? L’unica cosa che è riuscita a fare è stato annunciare l’aumento della tariffa sui rifiuti! Ma non si vergogna nemmeno un po’? Non sarebbe il caso di fare meno propaganda e più informazione? Lo so, è difficile e richiede molto impegno, molta serietà e molta onestà. Ci provi almeno . Grazie per l’attenzione".

Questa l’ultima mail a cui non è stata data nessun tipo di risposta come alle centinaia precedenti lasciando non solo la Sig.ra De Rossi all’oscuro di quello che è stato inalato durante il grande rogo del TMB di Via Salaria, ma l’intera popolazione di Roma Nord quella più colpita dal fumo e dalle esalazioni che sono state respirate per giorni dai cittadini. E proprio nel quartiere Prati è nato un movimento “Prati in Azione” che promette di dar battaglia per ripristinare ordine e dignità a partire dall’amministrazione comunale per finire all’educazione di molti cittadini che approfittando del caos attuale mettono in atto comportamenti di mal costume e poca educazione nei confronti della città.

Il movimento nato su Facebook ha quasi mille iscritti ed è stato creato per mano di Luca Parenti, Daniela Brignone e Diana Dea tre cittadini che dopo il taglio degli storici alberi di Piazza Bainsizza e Viale Carso che non sono stati, come prevede la legge sostituiti da altri alberi, (praticamente invece di fare manutenzione si preferisce abbattere gli alberi) hanno sensibilizzato tutto il quartiere per segnalare e protestare ma anche per interagire sulle istituzioni affinché il quartiere torni ad essere il gioiello che era. Il gruppo si occupa non soltanto del ripristino del verde nella zona, ma anche della pulizia delle strade e della raccolta rifiuti. Proprio su questo argomento da settembre è stata promossa un’iniziativa di class action (una causa legale collettiva) contro l’Ama per tutti gli utenti residenti nell’area dell’ex XVI municipio. La richiesta sarà il rimborso della TaRi (la tassa sui rifiuti) e si può aderire fino alla fine di Dicembre. A gennaio partirà la richiesta dei primi risarcimenti.

Insomma, che siano gilet giallo (rossi) o bianco (azzurri) poco conta, l’importante e darsi da fare prima di tutto come cittadini volenterosi, educati e con un po’ di senso civico nei confronti di tutta la collettività, e sollecitare le varie amministrazioni a fare il loro dovere o se non altro a darsi da fare.

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