È la perla della lirica estiva in Italia. Un festival con una formula unica al mondo (riscoperta di capolavori dimenticati), che vanta una notorietà internazionale, una redditività invidiabile ed una resa artistica universalmente ammirata. È il Rossini Opera Festival: da trentotto anni dedicato alla riesumazione e al rilancio delle opere dimenticate - soprattutto serie - dell'autore del Barbiere, che nella rassegna programmata dal 10 al 22 agosto e dedicata ad Alberto Zedda, uno dei suoi ispiratori recentemente scomparso, presenterà tre titoli di grande richiamo. L'inaugurale Siège de Corinthe, diretto da Roberto Abbado, con l'attesa regia di Carlus Padrissa, del gruppo catalano La Fura dels Bauls, che svelerà «venti minuti circa di musica tagliata dallo stesso Rossini, e quindi inedita»; poi la ripresa de La pietra del paragone nel famoso allestimento del 2002 firmato Pier Luigi Pizzi, per la direzione di Daniele Rustioni, e il Torvaldo e Dorliska già portato al successo nel 2006 dal regista Mario Martone, con Francesco Lanzillotta direttore.
Già pronti infine i titoli dell'edizione 2018, che celebrerà i 150 anni dalla morte di Rossini: le nuove produzioni di Ricciardo e Zoraide (col ritorno del superdivo Juan Diego Florez) e di Adina, più la ripresa del Barbiere per la regia di Luca Ronconi. PS
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