Scala, la Prima è «Madama Butterfly» (regia di Salvatores)

Piera Anna Franini

Quindici titoli d'opera, di cui sei nuove produzioni, quattro import da Salisburgo, Zurigo e Bordeaux, e cinque riprese scaligere con tre vintage, pur d'autore. Perché ha ben 54 anni la Bohème di Zeffirelli, 52 il Ratto dal Serraglio di Strehler e 26 La Traviata della Cavani. Quindi sette balletti e 14 concerti. Questi i numeri della stagione 2016-2017 del Teatro alla Scala.

Una stagione che non ha avuto l'approvazione unanime dell'ultimo Cda. Si lamentano le 250 alzate di sipario (troppe), e i relativi costi, ma anche il piglio decisionale del manager austriaco. Il sovrintendente Alexander Pereira si difende: «Nel passato i titoli erano mediamente 14, uno in più non crea problemi. All'estero si produce molto, molto di più. Voglio una stagione ricca». E ricorda i 10 milioni e 800mila euro «portati grazie alla mia rete di sponsor. Anche l'altra sera sono stato in Cina per una serata di fund raising portando a casa qualche soldo». Di fatto, un terzo del budget della Scala deriva da sponsorizzazioni private, cosa che fa di questo teatro un unicum italiano.

Il direttore musicale Riccardo Chailly dirige le due produzioni di punta: l'inaugurazione con Madama Butterfly di Puccini nella versione (mai più vista a Milano) del 1904, e La Gazza ladra di Rossini, assente alla Scala dal 1817. Per l'occasione si affida la regia a Gabriele Salvatores, al suo debutto scaligero. Due titoli anche per il direttore Chung, (Don Carlo e Il Franco Cacciatore), uno a Daniele Gatti. Mehta dirige il Ratto di Mozart e il Falstaff che il regista Michieletto compose per Salisburgo. Fra i debutti, quello della giovane cantante Federica Lombardi (in Anna Bolena), del direttore Paavo Jarvi (in Don Giovanni) e di Salvatores. Fra i vip della lirica, Anna Netrebko e Leo Nucci per Traviata, quindi Placido Domingo nel Tamerlano di Haendel.

Pare che la sovrintendenza abbia fatto pace con il Corpo di ballo che giorni manifestò il disappunto per il futuro cartellone con un blitz in conferenza stampa. Piccoli aggiustamenti sembrano aver quotato le acque.

Quanto alla Scala sinfonica. Chailly ha rimarcato il suo doppio ruolo, di direttore della Scala ma anche dell'orchestra Filarmonica.

Che a breve porterà in giro per l'Europa. Pereira ha menzionato, fra le serate straordinarie, quelle con la Chicago Symphony diretta da Muti. Domanda a Pereira. Muti tornerà anche per dirigere un'opera? Risposta: «Le cose poi si sviluppano».

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