Cultura e Spettacoli

Se i cavalli e le pecore si comportano meglio dei loro padroni umani

Da"Rams" a "Bella e perduta", una serie di film interessanti (ma presenti in poche sale) hanno per protagonisti gli animali

Se i cavalli e le pecore si comportano meglio dei loro padroni umani

Gli animali e il cinema. Un binomio di successo per una miriade di film. A partire da quelli di animazione - e oggi esce nelle sale il nuovo Pixar-Disney Il viaggio di Arlo di Peter Sohn in cui si immagina che i dinosauri non si siano estinti e che il giovane brontosauro Arlo, smarritosi lontano da casa, incontri un possibile amico, Spot, un uomo delle caverne - fino a quelli con protagonisti animali parlanti. Ma c'è una terza categoria, più esistenziale, profondamente legata all'uomo e al suo rapporto con gli animali che vengono trattati da pari a pari, che non sono resi in maniera antropomorfa ma rappresentati per quello che sono. Curiosamente in questi giorni se ne trovano tre esempi al cinema, ma da cercare nelle sale come in una caccia al tesoro perché si tratta di cosiddetti film d'autore che più sono belli e interessanti e meno si riescono a trovare sugli schermi.

Iniziamo con i primi due che già nel titolo contengono l'oggetto dei loro intrecci: Storie di cavalli e di uomini di Benedikt Erlingsson e Rams - storia di due fratelli e otto pecore di Grímur Hákonarson. I cognomi dei registi tradiscono la comune origine islandese e infatti i due film si svolgono in quella stessa grande isola che sa essere bellissima ma anche spesso inospitale. Una geografia che modifica i comportamenti umani e di conseguenza anche quelli animali. Ne sanno qualcosa i protagonisti di Storie di cavalli e di uomini in cui Kolbeinn ama Solveig e viceversa. Ma l'uomo è innamorato anche del bene più prezioso: la sua giumenta Grána. La quale a sua volta non ha occhi che per lo stallone Bruno. Anche nelle altre storie del film gli uomini che si dissolvono nei cavalli e i cavalli negli uomini. In maniera addirittura letterale, come nella sequenza agghiacciante ma bellissima in cui un uomo disperso in un deserto di ghiaccio per proteggersi dal gelo notturno deve uccidere l'animale per usarlo come involucro in cui rannicchiarsi (per fortuna viene certificato nei titoli di coda che nessun cavallo ha subito violenza). Luoghi dove l'amore e la morte s'intrecciano con la profonda essenzialità delle regole della natura e il destino di un'intera comunità può essere letto nello sguardo dei suoi cavalli.

Anche in Rams la vita dei due fratelli Gummi e Kiddiley, in una valle islandese isolata, è legata al gregge di famiglia con le loro preziose pecore appartenenti a un ceppo antichissimo. La particolarità è che probabilmente gli animali intrattengono tra loro una conversazione maggiore rispetto ai due fratelli che, pur vivendo fianco a fianco, non si parlano da quarant'anni. Poi, quando una malattia terribile colpisce il gregge di Kiddi e le autorità per contenere l'epidemia decidono di abbattere tutti gli animali, i due fratelli dovranno unire le forze per salvare la loro speciale razza ovina, e se stessi, dall'estinzione. Che poi è il discorso alla base del capolavoro di Pietro Marcello dal titolo Bella e perduta che attraverso il punto di vista di un bufalo scampato al macello racconta la grande bruttezza di una parte d'Italia attraverso la curiosa vicenda di Tommaso Cestrone autonominatosi custode della bellissima casa di campagna borbonica, la reggia di Carditello, fino ad allora in mano alla camorra e sventrata. Colui che diventerà «l'angelo di Carditello» la preserva fino alla morte per infarto nel 2013 quando l'allora ministro dei Beni culturali Bray la fa finalmente acquisire dallo Stato. Non tutti sanno che i bufali maschi nel casertano fanno una brutta fine perché non «servono a nulla» visto che non producono il prezioso latte. Così il regista mette in scena il suo duro atto d'accusa su un territorio vandalizzato dall'uomo (tra l'altro le bufale vengono fatte pascolare anche accanto alle montagne di rifiuti) assumendo lo sguardo in soggettiva del giovane bufalo chiamato Sarchiapone con la voce di Elio Germano (impossibile non ricordare lo strepitoso sketch di Walter Chiari sul misterioso Sarchiapone...). Il bufalo è l'alter ego dell'anima del protagonista che aleggia sulla Reggia di Carditello e su quei luoghi martoriati.

Anche qui, negli occhi dell'animale, si può leggere tutta la disillusione sugli esseri umani.

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