Lo spettacolo dell'Italia a una velocità

di Tony Damascelli

Fermi tutti: c'è Sanremo. Finiti i giorni dei feti e degli alieni, delle vacche e degli asini cantanti, stop ai casi umani, all'ultimo delitto di provincia, le primarie del piddì e il caso Raggi finiscono in panchina, non c'è spazio per l'Europa a doppia velocità, Frau Angela Merkel e il pallidissimo Paolo Gentiloni devono confrontarsi con donna De Filippi Maria in Costanzo e l'abbronzatissimo Conti Carlo. È la storia puntuale, carnevalesca, tutta nostrana. Le truppe cammellate della Rai hanno allestito il più colossale markettificio dell'anno, dall'alba a notte vanno in onda speciali ed esclusive su tutto quello che sta accadendo dalle parti del teatro Ariston, sito che molti ritengono sia un set di Cinecittà, allestito e utilizzato soltanto per cinque giorni all'anno.

Inutile contare i presenti, spediti da Saxa Ruba o Viale Mazzini, ogni volta dovremmo ricominciare daccapo, tra l'altro quest'anno ci sono anche i prestiti di Sky (Leotta, ma soltanto una fugace apparizione, come la Madonna) e Mediaset (De Filippi, a titolo gratuito). Il monte salari e rimborsi spese è sontuoso, tutto compreso nel canone-bolletta della luce; poi, ovviamente, durante il festival, verrà chiesto agli abbonati, e italiani tutti, di versare ulteriore obolo a favore dei terremotati. Basta un semplice gesto e faremo felici chi è stato colpito dal destino, basterebbe un complicato gesto da parte di Rai per contenere le spese (e renderle ufficiali, pubbliche) di questo circo spettacolare che si muove ad ogni inverno, portando sulla Riviera dei fiori cose che noi umani non potremmo immaginare.

Si canta e si parla per una settimana, lo spettacolo resta però tra i confini, è l'Italia ad una velocità, evento spacciato come fenomeno euromondiale. Abbiamo due papi, due commissari straordinari, per terremoti e protezione civile, due rami del Parlamento e, dunque, due presentatori e anche due segugi, Ugo e Filippa sono i nomi dei cani al seguito della regina Maria, ormai famosi come Willow, Vulcan, Candy e Holly, i corgi di Elisabetta d'Inghilterra. Sanremo non si fa mancare nulla e nessuno.

Scomparso, dai teleschermi Rai, il segnale orario, è apparso il conto alla rovescia festivaliero, Sanremo -4, Sanremo -3, Sanremo -2, Sanremo -1, da capo Kennedy a capo Mele.

Insomma un'attesa spasmodica, eccitante, eccitata che parte, come sempre, dalle immagini antiche in bianco e nero per arrivare all'ultima passerella. Si parte stasera, in contemporanea con Roma-Fiorentina, il vero derby tra De Filippi e Conti.

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