Le star Damon e Bale nella feroce sfida che esaltò la Ferrari

Il film di Mangold racconta la gara di Le Mans che cambiò gli equilibri nel mondo dei motori

Le star Damon e Bale nella feroce sfida che esaltò la Ferrari

Uscita dal cono di luce la coppia seduttiva Brad Pitt e Leo DiCaprio, che ha stregato Cannes nel film di Tarantino, C'era una volta a Hollywood, sotto i riflettori si piazza un altro duo importante, formato da maschi alfa degli schermi globali e in lizza per i prossimi Oscar.

Coinvolti in una potente storia anni Sessanta, quando si parlava di Davide contro Golia, a proposito dello scontro titanico tra la piccola Ferrari e il gigante Ford, ecco Matt Damon e Christian Bale associati nel biopic Ford vs. Ferrari, di James Mangold. Un film ambientato all'epoca dei rampanti «baby boomers» americani, che nell'auto cercavano velocità, non sicurezza e volevano stile, non comodità: tali caratteristiche le offriva la Casa di Maranello, non la Ford Motor Company che forniva auto di massa alla massa. Nelle competizioni importanti, le «rosse» vincevano sempre e schiumava di rabbia il giovane Henry Ford II (Tracy Letts), che aveva ereditato dal nonno la casa automobilistica, però negli affari era un disastro. Dopo che il gigante di Detroit aveva fallito nelle trattative di acquisto della Ferrari, col «Drake» Enzo attento a non cedere un millimetro di prestigio sulla scena europea da lui dominata, a Ford viene un colpo di genio. E decide di sfidare il Cavallino Rampante sulle piste, alle 24 Ore di Les Mans. Enzo Ferrari (starring il nostro Remo Girone) veniva chiamato «l'assassino», perché è vero che fabbricava auto da fantascienza, ma i suoi piloti morivano in pista. Così la Ford cerca di reinventarsi, disegnando e costruendo motori destinati a sfidare i prototipi Ferrari, come la Ford GT40.

A questo punto entrano in scena le grandi firme, cioè l'ingegnere Carroll Shelby e il pilota collaudatore inglese Ken Miles.

Nel film, rispettivamente Matt Damon, Oscar per la migliore sceneggiatura originale di Will Hunting. Genio ribelle (1998) e Christian Bale, Oscar come miglior attore non protagonista in The Fighter (2011). Inviati in missione da Henry Ford II e Lee Iacocca, amministratore delegato di Chrysler, per abbattere il primato del Cavallino Rampante, i due «bastardi in cerca di gloria» trucchi e paraculate si sprecano - affronteranno la sfida del Campionato del mondo di Les Mans del 1966. Nel film, le cui immagini sono state diffuse dalla Fox, che lo manderà in sala il 15 novembre, un trio di Ford GT40 impressiona con un triplo podio. Mentre l'accoppiata Bale/Damon sfoggia un look sexy: facce da poker ai box e grinta ai pit stop. Soprattutto da parte di Bale, che uso alla Batmobile de Il Cavaliere Oscuro, è a suo agio negli abitacoli da F1, ora che ha perso i 20 chili presi per Vice. L'uomo nell'ombra. Quanto a Damon, il veterano di Jason Bourne ama le sequenze veloci.

«Non volevo un film sulle corse automobilistiche, né un documentario storico, ma una storia di amicizia. Qui c'è qualcosa che trascende la sfida e cattura lo spirito di un popolo che rischia tutto, in nome di ciò che ama», spiega Mangold, noto per aver trasformato la storia di Wolverine in una vicenda accattivante con Logan. Stessa forza che ritroveremo nel film, basato su un libro di A.J.Baime: Go Like Hell: Ford, Ferrari and Their Battle for Speed and Glory at Les Mans, rimaneggiato nella sceneggiatura di Jez Butterworth, lo stesso di Edge of Tomorrow. Gloria e velocità in pista, col minimo ricorso agli effetti speciali. Per volere del regista, che specifica: «Non volevo vedere soltanto macchine create digitalmente: quando sullo schermo ci sono le macchine vere, c'è una differenza fisica. È stato un tour de force, però Matt e Christian non sono mai stati così bravi.

Nell'era dei super-eroi, il mio film appartiene a una specie protetta».

Sarà curioso vedere come l'affascinante Giovanni Cirfiera rifà Gianni Agnelli e Bridie Latona interpreta Claudia Cardinale: ci volevano gli americani per mettere insieme un po' di italiani eminenti, nella storia vera d'una sfida tra re della strada.

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