Quando si spengono le luci di un concerto praticamente perfetto, si vorrebbe solo che la musica ripartisse. Una sensazione ormai sempre più rara. L'altra sera, al Mandela Forum di Firenze, Elisa ha debuttato con quello che forse è il suo miglior spettacolo da tanto tempo (prodotto da F&P Group, il 25 e il 26 passerà anche dal Forum di Milano). Due ore in armonioso equilibrio tra successi (Broken, Ti vorrei sollevare, Together, L'anima vola, Eppure sentire, Luce, Heaven out of hell, giusto per citarne qualcuno) e impreviste ricerche sonore. A esempio, Elisa inizia suonando un flauto traverso e poi prende un hand-pan, una sorta di marimba brasiliana riveduta e corretta che fa vibrare suoni rotondi e dolci e invasivi. Il palco è rotondo, come i suoni, ed è stato disegnato dall'art director Mauro Simionato che nel suo percorso visuale non cede mai al déjà-vu oppure al sensazionalismo fine a se stesso. Ci sono un enorme drappo trasparente, che appare e scompare. E poi tre mega schermi circolari, quasi fossero tre oblò che si affacciano sull'anima di questo concerto. Fissano dall'alto i musicisti (il marito di Elisa, Andrea Rigonat alla chitarra, è concentratissimo) e naturalmente lei, mattatrice disinvolta e contagiosa, capace di cantare una versione superlativa di Alleluja esibendo una incredibile, emozionante flessuosità vocale: «Il brano era e sarà in scaletta ma la morte di Leonard Cohen ha reso quasi inevitabile questo omaggio, era un grande poeta della musica che ci ha lasciato tantissima bellezza», ha spiegato lei dopo il concerto.
Insomma, questo ON Tour non vuole soltanto confermare, ci mancherebbe, che Elisa abbia una grande voce e sappia scrivere ottime canzoni. Svela e dimostra tutto il resto, ossia la sua capacità empatica e finalmente rotonda nel mettersi in scena, nel dialogare con gli spettatori senza barriere o imbarazzi emotivi. «La svolta è stata la mia partecipazione ad Amici di Maria De Filippi. Stare in tv e avere a che fare con in ragazzi è stata una grande scuola di vita.
Ma non la rifarò perché in futuro voglio concentrarmi soltanto sulla mia musica», ha detto con l'innocenza di una debuttante. Eppure aveva appena dato una dimostrazione di maestria rara. E, più di Almeno tu nell'universo, che Elisa ha cantato anche nel disco Amiche in Arena distribuito da Artisrt First nel progetto contro il femminicidio), a dare la misura del suo talento è il duetto a sorpresa con Renato Zero in Cercami (nel tour ci saranno altri ospiti come Emma e Giuliano Sangiorgi).
Una superlativa dimostrazione di classe di entrambi: lui generoso e misurato, lei eclettica e ispirata al punto da strappare applausi a scena aperta. Dopotutto, a occhio e croce, questo si confermerà come uno dei tour più riusciti dall'anno.
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