Cultura e Spettacoli

Teledico

L'accoglienza del pubblico è stata discreta esattamente come è la fiction: discreta. Io ci sono, il film tv che racconta la terribile vicenda di Lucia Annibali, sfregiata con l'acido dall'ex fidanzato, martedì sera ha richiamato su Raiuno 4.716.000 spettatori, pari al 17,5 per cento di share. Un risultato così così se si considerano gli obiettivi dell'ammiraglia Rai, buoni se si ricorda che su Canale 5 andava in onda un avversario imbattibile: la partita di Champions League Siviglia-Juve che infatti ha portato a casa 6.269.000 spettatori e il 22,4 per cento di share. In ogni caso un merito il film se l'è guadagnato: quello di aver fatto conoscere meglio al grande pubblico questo caso di cronaca, ma soprattutto la forza e la volontà di Lucia Annibali (interpretata da una brava Cristiana Capotondi) che non solo ha fatto di tutto per guarire, per riconquistare una faccia, un volto non solo (ma anche) dal punto di vista estetico, non solo si è ricostruita una vita, ma ha voluto anche porsi pubblicamente come esempio per le donne, scrivere un libro e dare il suo apporto per il film. Soprattutto per le donne che non hanno il coraggio di sottrarsi alle umiliazioni e agli atti brutali di uomini stupidi, arrabbiati e violenti, che non hanno la forza di denunciare e che restano alla mercé di questi mariti o compagni o persecutori di qualsiasi specie per anni o per tutta la vita.

Dunque, pazienza se - come succede per tante fiction italiane - la sceneggiatura era un po' di maniera, la recitazione di una parte del cast non proprio di livello e i dialoghi un po' scontati, l'importante in questo caso è proprio il messaggio che si è voluto far passare, come si conviene a un servizio pubblico.

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