Trifonov, un vero fenomeno in evoluzione

Due concerti a Lugano (16 e 22 gennaio) di Daniil Trifonov, artist in residence di «Lugano Musica», hanno lasciato un segno indelebile. Trifonov merita come pochi altri la qualifica (abusata) di «fenomeno», non solo per il virtuosismo strepitoso, ma per la capacità di andare oltre la «tecnica» e trasfigurarsi nella musica. Al LAC di Lugano ha eseguito un brano «bello e inconcepibile», la Ciaccona di Bach per violino solo che Brahms trascrisse per la sola mano sinistra, nel tentativo di riprodurre, in mancanza di un violinista eccezionale come il suo amico Joseph Joachim, l'impressione «purissima» di un ascolto mentale. Cercare e trovare nel pianoforte l'infinita gamma di «colori» del violino è uno stimolo formidabile per un artista pronto a tutte le sfide come Trifonov, il quale ha rincarato la «dose» completando la prima parte con gli studi trascendentali da Paganini di Liszt (seconda parte: la colossale prima sonata di Rachmaninov. - temuta anche da virtuosi specialisti). Sei giorni dopo, in concorso con un ensemble di alta qualità come il Festival Strings Lucern, Trifonov, con la partitura all'interno del pianoforte, era co-direttore e solista del celebre concerto per pianoforte Jeunehomme k. 271 di Mozart.

Concerto in cui ha deliziato, soprattutto nelle quattro variazioni del rondò finale, ognuna delle quali aveva verve, pesi e dinamiche diabolicamente differenti. Il 9 giugno Trifonov cambierà pelle: tornerà al LAC come «accompagnatore» del baritono Matthias Görne, perché per il ventiduenne asso russo essere artista è una scoperta continua.

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