Dopo il passaggio a Venezia, una commedia semplice, dove si ride e si sorride. A patto, però, di non detestare in modo viscerale il mondo dello spettacolo e le sue atmosfere. Perché qui di questo si tratta, d'una riflessione scanzonata sul mestiere del regista, che se non è arrivato, è nessuno e quindi patisce le pene dell'inferno, aspettando un ingaggio qualsiasi e rodendosi il fegato. Gianni Dubois, infatti, interpretato da un Silvio Orlando contenuto e ironico, da cinque anni non batte chiodo: il telefono tace e di dirigere un film non se ne parla. Ma la Provvidenza gli aprirà una porta: ecco una fiction in tivù, con la stella del momento (Cristiana Capotondi). Idee per il copione, però, zero. In più, lo sfigato protagonista provoca un incidente domestico, mandando in rovina un prezioso affresco del Cinquecento, sulla parete d'una chiesetta adiacente alla sua casa toscana. Il risarcimento? Allestire lo spettacolo d'una Passione, con processione e tutto, in cinque giorni appena, manda a dire il sindaco del paesino (Stefania Sandrelli)... È chiaro il procedimento metaforico di Carlo Mazzacurati, regista già apprezzato ne "La giusta distanza". La Passione di Cristo rappresenta la crisi creativa del cineasta (il poverocristo, appunto), mentre la Resurrezione coincide con l'agognato provino. Magari, qua e là, si sopravvaluta la possessione artistica, che colpisce Gianni, però le battute spiritose non mancano ("Gli dai un dito e si prende pure la coscia") e riesce efficace quel gigione di Corrado Guzzanti, pettinato come Renato Zero, mentre - da metereologo-attore, nella parte di Gesù - legge un copione manoscritto dai bambini d'una scuola, visto che pure la fotocopiatrice ha dato il due di picche...
Ben assortito il cast: dalle graziose Kasia Smutniak, in veste di barista e Cristiana Capotondi, brava come stellina rompiscatole, al bonario ex-galeotto pazzo per il teatro (Giuseppe Battiston), l'oliato meccanismo gira, infine, intorno a un perno ben noto: la "passione" di chiunque abbia a soffrire a causa del lavoro, quello assente e quello presente. Tema attuale, quindi, svolto però con freschezza.Prima visione
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