Spie di Al Qaida tra i Bobby di Londra

da Londra

I servizi segreti britannici avrebbero scoperto almeno quattro cellule in sonno di Al Qaida all'interno della polizia metropolitana di Londra. A rivelarlo in esclusiva è stato il domenicale News of the World, settimanale molto noto nel Paese per alcuni suoi scoop giornalistici. Secondo quanto ha raccontato il giornale, l'intelligence inglese è riuscita ad individuare i quattro soggetti grazie a degli agenti infiltrati che hanno finto di essere dei simpatizzanti di Al Qaida. Il tabloid inglese afferma di conoscere nome e cognome di due dei quattro presunti aspiranti terroristi, ma le loro identità non appaiono nel servizio. Si sa invece che il loro compito sarebbe - per ora infatti non ci sono stati degli arresti - innanzitutto quello di spiare tutte le mosse di Scotland Yard per poi riferirle ai gruppi terroristici internazionali legati ad Al Qaida. Tutte e quattro le persone sarebbero di origine asiatica, residenti nella capitale e si teme possano avere delle connessioni anche importanti non soltanto con gruppi terroristici secondari, ma anche con i campi di addestramento disseminati in Pakistan e in Afghanistan.
Sempre secondo il giornale le cellule di spionaggio potrebbero aver utilizzato gli stessi metodi già messi in atto dal braccio armato dell'Ira negli anni Settanta, quando gli affiliati del gruppo nord-irlandese riuscirono ad infiltrarsi nelle forze armate nazionali. «Se ci sono delle persone all'interno delle nostre forze di polizia che passano delle informazioni ai terroristi, vanno immediatamente fermate» ha dichiarato al News of the World una fonte di Scotland Yard protetta dall'anonimato con una logica che non fa una piega. Quello che più si teme è che i quattro individui possano aver già passato al nemico informazioni tali da consentire alle cellule del terrore di pianificare con efficienza ulteriori attentati contro la Gran Bretagna, più volte preannunciati.
I nomi degli agenti sospettati di spionaggio per conto di Al Qada sarebbero emersi nel corso di un'indagine tra le forze di polizia che va avanti dagli attacchi londinesi del luglio 2005. Fino all'anno scorso i servizi segreti ritenevano di aver individuato otto persone, ma i sospetti si sono ora ridotti a quattro. Ognuno di loro lavora in diverse stazioni di polizia della capitale e gli agenti infiltrati sono tuttora alla ricerca di una prova che giustifichi il loro arresto. Ogni loro mossa, mentre sono in servizio, viene monitorata, ogni chiamata viene ascoltata. Le loro transazioni bancarie sono costantemente tenute sotto sorveglianza, mentre si sta tentando di risalire ad eventuali parentele o collegamenti importanti con elementi di spicco del terrorismo internazionale.

La scoperta dei servizi non sembra aver colto di sorpresa gli esperti: «Il reclutamento nel settore pubblico di lavoratori che appartengono a gruppi etnici minoritari è un rischio - ha dichiarato al settimanale il parlamentare conservatore Patrick Mercer, consulente per il terrorismo - le nostre procedure di controllo devono assolutamente venir rafforzate prima che sia troppo tardi».

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