Garcia, sviolinata Roma: "Vinceremo lo scudetto"

Il francese ribalta la sconfitta nella supersfida. L'allenatore bianconero: "Non buttiamo a mare la vittoria sui giallorossi"

Garcia, sviolinata Roma: "Vinceremo lo scudetto"

RomaDa «capobranco dei lupi-giocatori», tanto per citare una sua frase di ieri, Rudi Garcia mette sul piatto la forte candidatura della sua Roma allo scudetto. «Vinceremo noi, sono sicuro e ho le mie ragioni per dire ciò, la partita di Torino mi ha fatto capire che siamo più forti della Juventus e lo dimostreremo in campo», così il condottiero francese. Una previsione dal sapor di promessa, che fa sognare l'intero ambiente giallorosso, ancora scosso dalla sconfitta dello Stadium e dalle relative polemiche.

Dopo la «sviolinata» allo stadio, costatagli l'espulsione e la diffida, e il tweet amaro il giorno dopo la partita, Garcia chiude il cerchio. E lo fa con un monologo di quasi cinque minuti, nei quali fa la sintesi di quel pomeriggio della supersfida. «Per me è stato tutto il contrario di una sconfitta, abbiamo dimostrato di essere forti, abbiamo segnato due gol e ne potevamo fare altrettanti - così l'allenatore della Roma -. Sono fiero dei miei giocatori, abbiamo dimostrato non solo forza ma anche personalità». Poi l'attacco sul comportamento tenuto da alcuni tifosi bianconeri: «Sulla Juve voglio dire una cosa sola: è stata una vergogna l'accoglienza che abbiamo ricevuto in tribuna e verso la panchina, quello che abbiamo vissuto è inaccettabile».

Il capitolo successivo è per Totti e per le critiche, secondo Garcia ingiuste, piovute addosso al capitano per lo sfogo a caldo dopo il ko di Torino: «Quando il capitano parla deve essere rispettato perché è un grande uomo e un grande del calcio. Ha dei valori forti, belli, che sono quelli del calcio e penso che ha avuto questo sentimento di giustizia legittimo dopo la partita perché i suoi valori sono stati traditi». A tradire Rocchi, invece, secondo Garcia è stata l'eccessiva pressione del confronto diretto: «Ho rivisto la partita e tutto il mondo, non solo quello del calcio italiano, ha visto le immagini che parlano da sole. La cosa che mi ha colpito è che anche i migliori arbitri italiani possono soffrire della pressione di una gara del genere tra due squadre forti e di alto livello. La Roma però ha personalità ed è capace anche di superare tutti... no, non tutti, diciamo un po' degli episodi di una gara».

Ora i giocatori della Roma dovranno mostrarsi all'altezza della previsione del tecnico. Il Chievo è l'avversario giusto, guardando la classifica, per far rialzare il peso massimo giallorosso dal k.o. di 13 giorni fa. Una tappa ancora più importante di quella di martedì prossimo, quando in un Olimpico che già si preannuncia strapieno arriverà il Bayern Monaco. «Conta solo vincere e sono preoccupato per il match perché arriva dopo il casino mediatico dell'ultima partita e una gara prestigiosa di Champions», ammette Garcia. Alle prese con un'infermeria ancora affollata («ma gli infortuni muscolari non sono tutti nello stesso punto e la rosa ampia consente di sopperire alle assenze», così l'allenatore) e con un turnover inevitabile. Manolas squalificato, sei indisponibili e De Rossi convocato ma preservato per la sfida europea.

Al suo posto ci sarà Paredes, elogiato dal tecnico: «È pronto, migliora ogni giorno. Può dimostrare la sua importanza nella nostra rosa». Turno di riposo anche per Totti e Gervinho, davanti toccherà a Destro e a Ljajic. La parola d'ordine è non fallire l'appuntamento, per non deludere il capobranco.

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