San Gennaro fa il miracolo, Higuain è megl'e Maradona

Il Pipita ha una media gol migliore del Pide de Oro tricolore e come Diego può vincere lo scudetto al terzo anno a Napolo

San Gennaro fa il miracolo, Higuain è megl'e Maradona

Il nuovo oro di Napoli si chiama Gonzalo Higuain. C'è una firma sudamericana, anzi argentina, sul momento magico del «Ciuccio». Esattamente come 25 anni fa quando a incendiare il San Paolo era un certo Diego Maradona. Impensabile pensare che il Pipita possa far dimenticare l'eterno Pibe de Oro (che da ct dell'Argentina nel 2009 prima lo ignorò, poi lo richiamò nell'Albiceleste a furor di popolo). Ma il passaggio di consegne tra i due assi potrà avvenire se alle pendici del Vesuvio si pronuncerà, cifre alla mano, la fatidica parolina a fine stagione. Non a caso Dieguito vinse al terzo anno in azzurro, la stessa situazione di Higuain.

«Scudetto? Continuo a dire che è una bestemmia...», il refrain di Sarri. Che alza l'asticella solo per elogiare l'attaccante argentino: «In questo momento è il centravanti più forte del mondo, insieme con Lewandowski. Ma deve mettersi in testa che può puntare al Pallone d'Oro, se continuerà a correggere i suoi difetti e a lottare con questa intensità».Si parla del trofeo europeo per calciatori più prestigioso ed ecco un altro paragone eccellente con un altro connazionale, quel Leo Messi appena rieletto miglior giocatore della Liga dopo i trionfi della scorsa annata con il Barça. Solo due mesi di stop per infortunio hanno negato alla Pulce una media realizzativa pari a quella del compagno di nazionale e abituale per l'asso dei blaugrana nelle precedenti stagioni: 4 gol in 8 partite dell'attuale campionato spagnolo, mentre la punta del Napoli è già arrivato a 12 centri - senza rigori - in 14 gare disputate.

È stato lo stesso Pipita a svelare il segreto di questa stagione da record e delle sue prestazioni esaltanti (nemmeno al Real era stato così prolifico dopo un terzo di stagione). E il segreto è guarda caso una dieta «alla Messi». Higuain ha infatti rivelato un paio di settimane fa al quotidiano argentino Olè di essersi affidato a Giuliano Poser, il nutrizionista veneto che ha rimesso in sesto il fuoriclasse del Barcellona. La sua esultanza al fischio finale di Napoli-Inter è diventato un video virale su Internet: Gonzalo ha cominciato a cantare a squarciagola con i tifosi battendo le mani a ritmo prima di salutare la curva B e lasciare il prato del San Paolo.«Ho vissuto una notte magica grazie a tutti i tifosi e ai compagni. Tutti uniti siamo più forti. Avanti così. Forza Napoli!», la carica di Higuain in un cinguettio di ieri. Quando si era presentato in ritiro quest'estate, demotivato e deluso dalla Copa America, sembrava pronto a chiedere la cessione. Ora è l'emblema del Napoli 2.0: il primo a rincorrere l'avversario, a fare pressione, ad attaccare la profondità. De Laurentiis lo ha pagato 38 milioni, bonus compresi, e lo ha blindato con una clausola da 94 (e 716 mila euro).

Ora non vuole più scappare da Napoli e con Sarri ha stretto un patto tacito: insieme per lo scudetto.Il fattore H sta facendo sognare i tifosi, se continuasse così Higuain potrebbe arrivare a quota 30. Se poi si aggiungono i 7 gol di «Lorenzinho» Insigne ecco che la mente dei supporter napoletani ritorna alle mitiche coppie gol della seconda metà degli anni Ottanta: Maradona-Carnevale nel 1986/87 arrivarono «solo» a 18 reti in 30 partite, Maradona-Careca tre stagioni più tardi salirono a 24 in 34 gare.

Medie tutte inferiori all'ultimo duo delle meraviglie. Era un'altra serie A, i difensori «picchiavano» duro mentre oggi gli attaccanti fanno sentire i loro chili e centimetri. E in questo Higuain non è certo secondo a nessuno.

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