La Nazionale di Balotelli e Giaccherini. Qualificata per i Mondiali brasiliani con due giornate di anticipo e seguita in tv da nove milioni e mezzo di persone nella decisiva vittoria contro la Repubblica Ceca. Tutto rosa e fiori, pare, compreso il Balotelli applaudito e incitato da un pubblico potenzialmente juventino. «Grazie e complimenti», ha cinguettato SuperMario.
Coccolato poi dal suo ct, tanto per cambiare e mica a caso: uno così può farti fare il salto di qualità e va tutelato. Prandelli lo ha ribadito anche in un'intervista a Sette: «Sono sempre più convinto che potenzialmente sia tra i primi cinque al mondo. Ha compiuto da poco 23 anni, ha già avuto esperienze internazionali importanti. Allegri e io siamo convinti che possa fare ancora di più. Spesso gli rimproveriamo che il personaggio soffoca un po' il calciatore». Inevitabile, visti i tempi in cui la facciata vale spesso più della sostanza. E poi c'è anche Giaccherini, simbolo del calcio operaio già esaltato da Conte: «Nella Juve non è mai stato titolare - spiega Prandelli -, ma per un allenatore è una gioia averlo. È sempre positivo e generoso in campo: qualsiasi cosa faccia, la fa con entusiasmo».
Ora non resta che pensare al Brasile. Con un gruppo in gran parte già formato ma ovviamente ancora da definire seguendo le proposte del campionato. Tanti giochi sono ovviamente fatti, ma non tutti. E per prima cosa va capito una volta per tutte come aiutare Balotelli nel senso calcistico del termine: il milanista preferisce avere un altro attaccante al fianco, Prandelli lo sa ma con i cechi ha cominciato lasciando Osvaldo & C. in panchina salvo poi tornare sui suoi passi richiamando l'ex giallorosso che in settimana non lo aveva convinto. Salvo disastri, l'attuale attaccante del Southampton farà comunque parte della spedizione brasiliana: proprio l'attacco rimane però il reparto con meno certezze vedendo anche sgomitare i vari Gilardino, El Shaarawy e Insigne, più magari Totti, Di Natale e persino Cassano.
L'uomo «nuovo» ha però un cognome che evoca ricordi sublimi: Giuseppe Rossi, ginocchio permettendo, ha il posto prenotato e potrebbe essere il partner perfetto per Balotelli. I due finora hanno giocato insieme solo un'ora e gli ultimi 15' di convivenza risalgono al 6 settembre di due anni fa: se non già contro la Danimarca (11 ottobre), Prandelli gli darà comunque presto un'occhiata da vicino e il suo fiuto del gol potrebbe quasi d'incanto regolare la concorrenza, chiamata a quel punto a scannarsi per i rimanenti tre posti, due se si dà per scontata la presenza di Osvaldo.
Per il resto, oltre ai tre portieri (Buffon, Marchetti, Sirigu), lo schema prevede 7 difensori e 8 centrocampisti. Un posto sicuro dovrebbero averlo Abate, Bonucci, Chiellini e Barzagli, quindi Pirlo, De Rossi, Montolivo, Marchisio, Candreva, Giaccherini e Diamanti.
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