Prepariamoci: stasera, all'ora dell'aperitivo, sarà squadernato il calendario della serie A. Potremo cominciare a fare prenotazioni e disegnare scenari suggestivi per le sfide che ci attendono, specie quelle incandescenti delle nuove panchine (Sarri, Conte, Giampaolo, Fonseca). Prepariamoci: comincia sempre oggi il tratto di calciomercato più attraente, con appuntamenti decisivi. Il primo botto è del Real Madrid che ha fatto saltare il trasferimento di Bale in Cina, il secondo è della Juve che ha autorizzato il viaggio di Khedira a Londra per accordarsi con l'Arsenal, il terzo è del Milan che aspetta le firme di Duarte (brasiliano) e Leao (portoghese) dopo il sacrificio di Cutrone (18+5 la valutazione) contestato dalla tifoseria. Ma è solo l'antipasto.
La ciccia si nasconde tra le pieghe del mercato. E qui il dissidio, soltanto personale, rimasto soffocato dagli impegni per il trasloco da Torino a Milano, è diventato professionale. E si è esteso al mercato di Juve e Inter. Riferimento scontato a Beppe Marotta attuale plenipotenziario di Suning e Fabio Paratici responsabile tecnico di casa Fiat, inseparabili all'epoca del sodalizio Samp fino ai trionfi bianconeri e adesso diventati nemici. La prima scaramuccia avvenne nel mese di febbraio quando il dirigente juventino firmò l'elogio di Icardi e non negò l'interesse per l'attaccante argentino. «Allora io punto a Dybala» fu la risposta seccata di Marotta. Dietro le quinte, i due hanno continuato a scambiarsi stilettate attraverso comuni amici e i cronisti. Il dissidio, adesso, si è trasformato in una vera e propria guerra santa. A Torino fanno risalire l'inizio delle ostilità al divieto di discutere con la Juve del trasferimento di Icardi mentre a Milano segnalano, con una punta di malizia, che lo scontro è avvenuto sulla rotta di Manchester a proposito della trattativa di Lukaku, voluto da Conte e per il quale Paratici si è di recente inserito, per un motivo solo tattico. Non vogliono vedere rafforzata l'arcinemica.
Juve e Inter non hanno mai avuto rapporti diplomatici distensivi: la storia moderna del calcio italiano è piena di episodi che hanno fatto deflagrare la rivalità contaminando il mercato, là dove addirittura i tumulti di piazza della Milano neroazzurro, fecero sabotare lo scambio tra Guarin e Vucinic.
Ma in questa stagione, c'è dell'altro, che è appena sussurrato dai diretti interessati. E riguarda la coppia ex juventina composta da Marotta e Conte che si è trasferita sotto le insegne interiste.
A Torino vengono considerati i rivali più accreditati, persino più del Napoli che pure è arrivato secondo, del Milan naturalmente accreditato di notevole ritardo e della Roma alle prese con gravi problemi finanziari (e la cessione probabile di Higuain ne è una indiretta conferma) per la corsa allo scudetto. E lo sgambetto sul mercato è una vecchia tecnica tornata d'attualità. Sarà divertente seguire le prossime puntate del duello rusticano. Di sicuro a trarne profitto sicuro saranno calciatori e rispettivi agenti.
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