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Allegri: «Guarderò la classifica a Natale»

MilanelloDa sempre Max Allegri è un convinto assertore della calma come rimedio a ogni malanno calcistico. «Ci vuole della calma» ama ripetere anche quando, come in questi giorni e negli anni passati, puntualmente, la classifica piange per una partenza lenta, lentissima, il vento della critica fischia e c'è il rischio di finire travolti dalla "banda del buco", alias la difesa milanista. «Non guardo la classifica, la guarderò a Natale», così si difende Max Allegri dalla depressione che lo circonda, dal cattivo umore dei cronisti per l'intervista di Balotelli affidata alla regia esclusiva di Mino Raiola, e dai pessimi precedenti delle sue sfide con Delio Rossi (2 sconfitte, 2 pareggi e un solo successo sul Palermo). D'altro canto nemmeno la buonanima del professor Carnelutti, illustre penalista degli anni '50 e '60, sarebbe in grado di difendere con qualche successo la sciagurata compagnia che parte da Abbiati, il portiere, e prosegue lungo il quartetto composto da Abate, Zapata, Mexes, Constant, deputati a non prendere gol e invece travolti da una sequenza umiliante, 10 gol subiti in 5 partite, 1 solo (che riscatto!) nelle tre sfide di Champions.
Allegri ha il coraggio di spiegare i rimedi. Sono soltanto due: «1) Più attenzione, specie su calci piazzati, falli laterali e angoli; 2) bisogna ricacciare indietro la paura di prendere gol perché aiuta a perdere». Insomma qui ci vorrebbe l'esorcista per recuperare la solidità dell'anno scorso (girone di ritorno) e per ricacciare in gola ai critici l'accusa di una difesa scarsa. Allegri fa finta di niente e lascia correre quell'aggettivo: «Abbiamo solo bisogno di vincere contro la Samp dopo aver ottenuto 1 punto in due partite» è la filosofia spiccia del tecnico che provvede anche a chiudere il caso Balotelli, «non ne voglio più parlare», richiamandolo a prepararsi come si conviene per il viaggio ad Amsterdam, in Champions, martedì prossimo.
Nel frattempo serve l'esorcista anche per tirare fuori dalle secche di una serie di errori di mira Matri, altro pupillo di Allegri, finito sotto l'occhio di bue della critica per un paio di gol divorati a Bologna. «Uno come lui prima o poi torna a segnare» è la fede di Allegri. Naturalmente il Milan ha bisogno prima e non poi dei gol di Matri visto che fino a dopo la sosta non c'è la possibilità di recuperare Balotelli, El Shaarawy e Kakà. Allegri ha parlato a lungo con Matri per rasserenarlo: stasera vedremo gli effetti. Perché il Milan è quello di Bologna, pari pari, con l'eccezione di Muntari al posto del deludente Nocerino. Rimarrà anche da solo il Milan stasera a S. Siro: il reclamo per la chiusura della curva sud (cori contro i napoletani) è stato respinto. Gli ultrà han promesso che saranno davanti ai cancelli per protestare. Matteo Salvini, esponente della Lega Norde tifoso milanista, ha lanciato la solita provocazione: «Io scavalco».

Una rappresentanza di ultrà ieri sera è salita a Milanello per incitare la squadra: hanno incontrato Montolivo, Balotelli e Kakà.

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