Allegri teme il Napoli ferito: "Non hanno disimparato"

Gioca la vera Juve: "Vietato prendere gol in casa", Sarri conferma la squadra battuta dall'Atalanta

Allegri teme il Napoli ferito: "Non hanno disimparato"

Le cose serie di cui vuole occuparsi Allegri non sono il triplete, per il quale comunque la Juventus è in piena corsa. Ma il Napoli da affrontare stasera, andata di semifinale di Coppa Italia. Con Higuain sempre al centro dell'attacco («più gioca e più entra in condizione») e una Juve che sarà molto vicina a quella migliore: tre edizioni di fila della seconda manifestazione nazionale non le ha mai vinte nessuno e anche questo, per una squadra e una società bulimica come quella di corso Galileo Ferraris, è un bel propellente. «Facciamo in modo di riempire il calendario il più possibile, aggiungendo altre partite da qui alla fine. Altrimenti, ci sarebbe da annoiarsi tutta la settimana». Disteso e rilassato, insomma. Lui, ma anche l'ambiente. Almeno all'apparenza, dopo la bufera del caso Bonucci e un gruppo richiamato all'ordine proprio grazie alla punizione inflitta al numero 19. Che poi Allegri rimanga a Torino anche l'anno prossimo e magari oltre la scadenza del 2018, è tutto da vedersi: le voci su un suo possibile approdo in Inghilterra (Arsenal) o Spagna (Barcellona, addirittura) sono a dir poco periodiche, ma certo non è questo il momento per affrontare l'argomento. «Al momento ho imparato discretamente il torinese e va bene così». Testa solo al Napoli, allora, «squadra che non ha certo disimparato come si gioca a calcio solo perché ha perso in casa contro l'Atalanta. Essendo un doppio confronto, vediamo intanto di non prendere gol in casa». In porta ci sarà Neto, sugli esterni Lichtsteiner e Asamoah, ma davanti sarà una Signora verissima: di Higuain si è detto ed è altamente probabile che dietro di lui agiranno Cuadrado, Dybala (ancora a secco di gol contro il Napoli, ma protagonista di tre assist tra Palermo e Juve) e Mandzukic.

Tutt'altra atmosfera si respira sotto il Vesuvio, dove si è consapevoli di giocarsi quasi tutto in pochi giorni visto che sabato è in programma all'Olimpico la sfida contro la Roma e martedì toccherà al Real Madrid. Una cosa è certa, anzi due: la prima è che la squadra sta subendo una flessione, la seconda è che i titolarissimi non potranno caricarsi da soli l'onere e l'onore di 270 minuti faticosi e decisivi. Dunque, fare delle scelte di formazione a partire da oggi equivale a dare precedenza a questo o a quell'obiettivo. Erano peraltro immaginabili rotazioni più massicce contro i ragazzi del Gasp: invece, non solo Sarri ha schierato quasi tutti i fedelissimi ad eccezione di Koulibaly (diffidato, se fosse stato ammonito avrebbe saltato la trasferta dell'Olimpico) ma, non contento, ha promesso una chance di riscatto all'undici sconfitto. «Credo in voi, so quanto valete, adesso prendetevi la rivincita»: parola più, parola meno questo è stato il succo del discorso fatto nel day after a Castelvolturno. Niente ramanzina, niente sfuriata nello spogliatoio, le cappellate riviste al video, quelle sì, non mancano mai.

E' però evidente che qualcuno dovrà pur riposare. Chi ha tirato la carretta fino a oggi è a corto di fiato: Hysaj, Callejon, Mertens, Hamsik hanno smarrito la brillantezza di poche settimane fa. Se andranno in campo stasera, finiranno in panchina a Roma, per poi essere nuovamente riproposti al cospetto dei madridisti campioni d'Europa e del mondo. O viceversa.

Morale della favola: il turnover è necessario, ma lo si vedrà stasera o sabato? E soprattutto: a questo punto della stagione, con lo scudetto ormai andato e la Champions (quasi) compromessa, è meglio concentrare le forze sulla coppa Italia o sulle briciole che lascerà il campionato (secondo o terzo posto)? Chissà. A sensazione, comunque, lo Stadium assisterà a una staffetta tra Milik e Pavoletti, con abdicazione dei tre piccoletti là davanti.

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