Valutabile variamente sul piano del livello tecnico e tattico, la seconda divisione tedesca, la Zweite Liga, è invece indubbiamente uno dei campionati europei più ricchi di squadre interessanti, quando non storiche. Basta guardare le prime tre, quelle che al momento sarebbero promosse in Bundesliga: Amburgo, Colonia e Berlino. Cioé Union Berlino, la squadra che gioca nel celebre e caldissimo stadio adiacente a un boschetto, piena zona ex Berlino Est.
Più giù, fresca da un tremendo 1-8 proprio a Colonia, c'è la Dynamo Dresda, ex potenza della DDR, mentre in zona promozione c'è anche il Greuther Fürth, club di un sobborgo nordoccidentale di Norimberga per cui da ragazzino tifava Henry Kissinger, poi diventato uno dei personaggi più influenti della scena politica mondiale.
Quarto - ma secondo fino allo scorso weekend - il St. Pauli e qui ovviamente sale il termometro: è la seconda squadra di Amburgo, popolarissima in tutto il mondo per il pianeta alternativo in cui si muove. C'è caso che entrambi i club della città anseatica riescano a salire in Bundesliga ma intanto quest'anno ci sono i due derby, i primi dopo sette anni e la celebre vittoria esterna del Sankt Pauli con gol di Gerald Asamoah. L'andata - bruttina e con un ambiente inferiore al previsto - si è giocata il 30 settembre scorso al Volksparkstadion dell'Amburgo ed è finita 0-0, il ritorno sarà nel weekend del 10 marzo. Ma l'atmosfera si era scaldata già in agosto, con scontri tra due gruppi di tifosi che avevano attraversato due diverse zone della Reeperbahn, la strada che percorre St.Pauli, nota per le opportunità di divertimento peccaminoso.
Il derby mette di fronte due mondi differenti, ma non su tutto: se infatti il St.Pauli è nettamente e istituzionalmente impostato a sinistra sul piano politico e sociale, l'HSV non è schierato a livello ufficiale, e dunque la rivalità non è politica ma sul modo stesso di intendere una società sportiva.
La bandiera piratesca con ossa e teschio simbolo del St.Pauli è anche una sfida alla concezione di calcio come azienda, anche se per assurdo il medesimo logo è diventato un'icona commerciale indossata per moda anche da chi non abbia legami stretti con il club. Vai a fidarti
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