Ancelotti ritorna in coppa alla ricerca del Napoli perduto

Contro l'Arsenal il tecnico deve invertire la rotta: «Chi ci giudica per il distacco dalla Juventus è fuori dal mondo»

Ancelotti ritorna in coppa alla ricerca del Napoli perduto

Indossare il vestito elegante ma presentarsi alla notte di gala un po' malaticci. Che il motivo del malessere sia un calo di attenzione, come ha rilevato Ancelotti, la perdita di motivazioni (in campionato) o semplice stanchezza, si capirà nella gara chiave della stagione del Napoli. L'Europa è l'àncora di salvataggio sia per gli azzurri che per l'Arsenal, entrambi davanti alla prospettiva di un'annata con zeru tituli in bacheca. Ancelotti ha un conto in sospeso con Emery, visto che l'ultima volta che si sono incrociati il Psg all'epoca allenato dal tecnico spagnolo travolse il Bayern di Carletto che nemmeno 24 ore dopo fu licenziato dalla panchina tedesca.

Stasera i due tecnici dovranno dare un senso concreto alle loro nuove avventure professionali, considerando che Emery è il re dell'Europa League (vinta per tre anni di fila fra il 2013 e il 2016 con il Siviglia) e Ancelotti ha una bacheca continentale più ricca nella Coppa più prestigiosa, anche da giocatore. Di sicuro Arsenal e Napoli, nella lavagna dei bookmaker, sono tra le favorite della competizione. La squadra dell'allenatore di Reggiolo ha mostrato che l'Europa può essere il suo habitat naturale, anche se l'esperienza in Champions si è conclusa troppo presto e in un'altra notte in Inghilterra, quella di Anfield Road a Liverpool (la sesta sconfitta in 7 gare Oltremanica per gli azzurri). L'Emirates, fortino dei Gunners, è stato violato solo tre volte in stagione ma mai in Europa League. E l'unico precedente del Napoli in casa Arsenal (il 1° ottobre 2013) parla di due gol incassati da Özil e Giroud in 15 minuti che affossarono le speranze dei partenopei. I reduci sono Callejon, Mertens e Insigne, quest'ultimo in ballotaggio con Milik per l'attacco.

«La squadra sa quello che deve fare, nessuno giudichi la nostra stagione dagli ultimi 4 giorni (sconfitta a Empoli e pari interno con il Genoa, ndr) nei quali abbiamo perso sicurezza ,nè dal distacco dalla Juve, chi lo fa vive in un altro mondo - così Ancelotti -. Avere coraggio nella gara di andata sarà fondamentale, dobbiamo fare bene per giocarci tutto al San Paolo. L'Arsenal è fortissimo in attacco, dobbiamo giocare sui loro punti deboli. Emery? Se dovessi metterla sulla base dell'esperienza che ha in Europa League, partirei sfavorito, il suo passato spiega la sua competenza nel preparare le partite. È un avversario in più, spero di accorciare il gap».

Secondo i dettami del tecnico azzurro, il Napoli deve avere il controllo della partita e non può farlo se non difende bene. E il reparto di retroguardia ultimamente si è concesso qualche black-out di troppo. Tanto che Ancelotti ha strigliato la truppa lanciando l'operazione Arsenal con una lezione in sala video per migliorare gli errori. Fortuna che è risbocciato Dries Mertens: tre gol e due assist nelle ultime quattro gare per il belga che ha raggiunto Cavani a quota 104 reti con il Napoli e non vuole fermarsi. Specie ora che con venti realizzazioni europee è davanti a tutti nella storia azzurra.

«Chi è favorito? Siamo entrambe al 50 per cento e il Napoli ha fatto una grande Champions», gli elogi di Emery che conferma la presenza in attacco di Aubemeyang al fianco di Lacazette che ha sottolineato: «Il Napoli non è una squadra tipicamente italiana perchè ha anche ottime qualità tecniche». E questo è un merito di Ancelotti, chiamato stasera a tornare il Re Carlo ammirato in Europa.

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