La Parigi di Carletto è un ricordo dolce-amaro. Un anno fa di questi tempi si consumava il suo esonero dal Bayern: fatale fu il netto 0-3 al Parco dei Principi. Subito le differenze: «Avevo la fiducia di 4-5 giocatori, adesso sento addosso la passione di tutta la città». Nello stesso stadio che ha conosciuto vittorie e trionfi e dove stasera torna con il suo Napoli per tentare un'impresa quasi impossibile: fermare il tridente più celebre e potente d'Europa. In Francia Ancelotti ha vinto un campionato più monotono del nostro, dove esiste una sola squadra, il Psg appunto, mentre la Champions resta il sogno proibito nel cassetto dei francesi. «Chissà che quest'anno non facciano l'impresa, per me sono i favoriti numero uno in Europa», e la scaramanzia non c'entra: Carlo conosce bene Parigi e la sua squadra.
«Ora hanno la struttura di un grande club, quando sono arrivato io erano invece all'inizio del progetto. Forse per questo motivo sono andato via, non erano pronti a recepire novità dall'interno»: dove novità sta per pressione. Il nemico giurato del tecnico, il vero motivo per cui lasciò la torre Eiffel. Non bastò aver riportato lo scudetto dopo 19 anni, la dirigenza trasmetteva troppa tensione. Si sono però lasciati senza rancore perché Carlo è fatto così, con lui i rapporti restano cordiali negli anni. Addirittura di grande affetto negli spogliatoi: in estate Di Maria, Cavani e Verratti spingevano per il suo ritorno ma il blitz di De Laurentiis fu decisivo.
Il presente sono «una città che mi rende orgoglioso con sole e mare, a Londra, Monaco e Parigi mi sembrava di vivere al coperto» e una partita con vista sul futuro. «Per noi sarà difficilissimo fare punti però nemmeno loro faranno una passeggiata»: in effetti la classifica un po' anomala del girone dice che il Napoli è primo, Psg e Liverpool inseguono. Il sogno di far fuori una delle due favorite per la vittoria finale, non c'è dubbio, passa per il Parco dei Principi.
«Non è decisiva stasera ma è decisivo il doppio confronto. Diciamo pure che i favoriti non siamo noi, però abbiamo già dimostrato di saper giocare le partite complicate». Coraggio è la parola chiave, è ciò che genera autostima. «Senza quello puoi anche restare a casa. Con il Liverpool abbiamo individuato la strategia giusta ma se fossimo andati in campo timorosi, ci avrebbero massacrato. E' lo stesso discorso di adesso: se non giochiamo come sappiamo, il Psg ci fa a fette».
Possibile la conferma della difesa a tre felicemente sperimentata contro gli inglesi, per Mbappè, Cavani e Neymar sono pronti Koulibaly, Maksimovic e Albiol.
Rientrato l'allarme per Insigne, novità di sicuro a centrocampo dove Allan è l'unico certo della maglia da titolare. Hamsik e Zielinski potrebbero affiancarlo, con Hysaj e Mario Rui quasi sicuri di occupare le due corsie laterali.
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