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Anche se Moratti lo perdona ora STRArischia

Lui: "Colpa mia". Il patron: "E dei giocatori". Cluji, derby... e a fine stagione si tirano le somme

Anche se Moratti lo perdona ora STRArischia

Firenze - Il volto di Stramaccioni, dalla notte del Franchi ad un mattino acido a Coverciano, non è mutato: la faccia di un uomo distrutto. Asfaltato prima dalla Fiorentina e in parte da Moratti. C'è da capirlo il presidente, era una furia: ieri festeggiava la maggiore età alla guida dell'Inter, un pessimo diciottesimo compleanno. La sua squadra mai in partita e senza Handanovic il risultato avrebbe raggiunto dimensioni extra large. Moratti lungimirante: alle 14 di domenica ha abbandonato il ritiro di Coverciano per tornare a Milano. Aveva capito tutto.
Moratti ieri nel pomeriggio ha spiegato un po' di cose ed espresso una precisa richiesta: «A Firenze si è vista una sola squadra in campo, mentre l'altra subiva. Ma non tutti gli errori sono di Stramaccioni. Ora mi auguro di vivere un derby competitivo per festeggiare i 18 anni di presidenza, voglio vincere con il Milan». Moratti, poi, ha escluso che i giocatori abbiamo sottovalutato la Fiorentina: «Non ci credo, penso piuttosto che quest'anno l'allenatore ha iniziato un lavoro diverso rispetto a quello della passata stagione».

Stramaccioni ieri è apparso un pugile alle corde: «Il presidente è arrabbiato, ma lo sono anch'io. Evidentemente ho sbagliato qualcosa, visto che ho pensato di gestire due gare con un gruppo di 8-9 giocatori. Ma l'Europa è faticosa, si spendono energie. Noi abbiamo perso in 5 occasioni dopo gli impegni continentali. Di sicuro, però, visto che questa competizione ci è costata tantissimo in termini di classifica in campionato, dobbiamo vincere per andare avanti. Altrimenti questo grande sforzo sarebbe stato del tutto inutile».

La luna di miele con Moratti è in fase critica: il tempo di Stramaccioni in panchina è scandito dal facile ritorno col Cluji in Europa League e dal derby. Poi a fine stagione si tireranno le somme: «Andiamo avanti in Europa e battiamo il Milan - ha sospirato Strama -: rimettiamoci in moto». Certo rianimare l'Inter vista al Franchi somiglia molto ad un'impresa. Giocatori sempre secondi sul pallone, Stramaccioni trasformista, da un modulo all'altro senza trovare mai la via giusta: «La Fiorentina - ha detto - sarà una seria concorrente per la Champions». Quei viola allenati dal suo grande amico Montella, che però gli ha incartato la partita. Stramaccioni ha provato a consolarsi con Kovacic, giovane talento appena sbarcato in Italia: «Io lo vedo nei tre ruoli della mediana». A Firenze, però, anche il numero 10 nerazzurro è stato risucchiato dalla mediocrità generale dell'Inter.
Il momento è il più delicato da quando Stramaccioni ha ricevuto le chiavi dell'Inter. È inutile prenderla alla larga, il tecnico rischia il posto. Ma lui, onesto, non si nasconde: «Quando si allena l'Inter, si è sempre a rischio... Lo trovo normale. Il presidente, come ho detto, è arrabbiato, ma lo sento continuamente».

La settimana decisiva è appena cominciata.

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