Aspettando Juve-Napoli una trappola per due Chi frena rischia doppio

Allegri con Higuain diffidato e Mandzukic ko Pericolo giallo per Mertens: Sarri lancia Milik

Aspettando Juve-Napoli una trappola per due Chi frena rischia doppio

La marcia di avvicinamento allo scontro diretto di domenica sera comincia oggi, con la Juventus di scena a Crotone e il Napoli che ospita l'Udinese. Per Allegri, due pensieri fissi. Il primo: «Non voglio più sentire parlare di quanto accaduto contro il Real Madrid, comprese le polemiche su Buffon e Benatia». Capace, il marocchino, di insultare Crozza sui social dopo essere stato preso di mira dal comico genovese per avere definito uno «stupro» quanto accaduto sul campo dei blancos: non sarà comunque multato dal club. Il secondo: «La gara fondamentale della settimana è quella contro la squadra di Zenga: arrivare a domenica sera con sei punti di margine sarebbe importante».

Ragionamento che non fa una grinza. Motivo per cui, per esempio, «se Higuain starà bene giocherà, non mi frega nulla del fatto che sia in diffida». A maggior ragione dopo che Mandzukic non è salito sull'aereo per Crotone per colpa della gastroenterite. Il tutto, detto con la faccia quasi scura a sottolineare la solennità del momento. Perché è chiaro che, persa la possibilità di salire sul tetto d'Europa, i bianconeri non possono permettersi il lusso di non vincere il campionato e possibilmente pure la Coppa Italia. Testa sul pezzo, quindi. Sapendo anche che le ultime due trasferte, sulla carta agevoli, hanno riservato qualche arrabbiatura e patema di troppo: pareggio a Ferrara contro la Spal, vittoria a Benevento subendo due delle tre reti incassate in campionato in tutto il 2018. Vietato quindi sottovalutare il Crotone, contro cui comunque la Juve ha vinto tutti e tre i precedenti di serie A segnando 8 gol senza subirne. «Mancano sei partite alla fine, per arrivare al traguardo mancano quattro vittorie». Matematica stringente e semplice semplice, tenendo pure presente la possibilità (remota, ok) che fin da domenica sera la Signora possa confermarsi campione d'Italia nel caso in cui lei mettesse in fila sei punti e il Napoli, oltre a essere sconfitto allo Stadium, perdesse pure stasera al San Paolo contro la non irresistibile Udinese reduce da nove sconfitte di fila. Una possibilità, quest'ultima, che va registrata per la prima volta nell'anno: è un segnale anche questo, certamente non ancora definitivo ma significativo.

Per di più, se è vero che la Juve ha balbettato nei suoi ultimi due viaggi lontano dallo Stadium, la squadra di Sarri ha fatto altrettanto tra le mura amiche, battendo a fatica il Genoa (1-0, gol di Albiol a una ventina di minuti dalla fine) e ribaltando in extremis il match contro il Chievo che era rimasto in vantaggio fino all'89esimo.

Oggi, gli azzurri dovranno fare a meno dello squalificato Koulibaly (Chiriches è in vantaggio su Tonelli) ma riproporranno quasi certamente dal primo minuto Milik, agognata arma in più per un attacco recentemente inceppatosi (solo quattro gol nelle ultime cinque partite con una media di una rete ogni 22 conclusioni, quando in precedenza Hamsik e compagni buttavano la palla dentro ogni otto tiri tentati) e che ha pure Mertens in diffida e quindi in odore di panchina. Tra Sarri e Allegri, la differenza sta anche qui: nella gestione degli uomini e delle forze.

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