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Aspettando lo scudetto. Se si vuole il Sarri-ball serve un'altra Juventus

Il tecnico è confermato, ma in Champions si gioca molto. E c'è una squadra da rivedere

Aspettando lo scudetto. Se si vuole il Sarri-ball serve un'altra Juventus

Confermato Sarri resta da vedere se questa Juventus sia da confermare. Premessa: molto dipenderà, dico della permanenza torinese dell'allenatore, dalla partita contro il Lione che non è affatto sicura, come qualcuno crede. La Juventus ha bisogno assoluto di proseguire il cammino europeo, la Champions League significa prestigio ma soprattutto denaro e il bilancio non esige altro.

Sarri si ritrova a due passi dal paradiso suo, il primo di una carriera breve ma già piena di cose, compresa una coppa internazionale che nessun altro italiano, a parte Ancelotti con il Real Madrid, ha ottenuto negli ultimi anni (Di Matteo con il Chelsea è roba di otto anni fa, sembra una vita), l'eventuale successo a Torino dovrebbe avergli fatto cambiare idea sui privilegi e gli aiuti che la squadra bianconera riceve, dodici rigori contro ne sono la conferma ma Sarri ha anche bisogno di riordinare le idee e di avere a disposizione un organico in linea con le sue idee di football.

È evidente che ci siano alcuni juventini al limite del pensionamento o del logorio fisico, Chiellini e Matuidi, Higuain, Bonucci e Khedira, tralascio altri sodali loro che non hanno offerto segni di miglioramento, Ramsey il primo per non dire dell'eterna promessa Bernardeschi. Non è facile rifondare una squadra che sta per vincere il nono scudetto consecutivo, una affermazione che sembra scontata ma denuncia uno stato dell'essere del nostro calcio che ha dell'incredibile. Il club non ha la stessa potenza di fuoco (così dice Conte, quello vero cioè Giuseppe) che gli ha permesso di arrivare ai numeri uno, da De Ligt a Ronaldo, a Higuain, deve rielaborare il contratto di Dybala, non può permettersi acquisti nobili anche se l'arrivo di Arthur permetterà a Sarri di formare un triangolo di centrocampo giovane e intelligente composto dal brasiliano, Bentancur e Rabiot ma c'è da andare a cercare un centravanti e non è impresa facile. Così come un difensore di fascia che permetta ad Alex Sandro di rifiatare e, dalla parte opposta a Cuadrado di distribuire meglio le energie.

La Champions League è una buona banca per ritrovare un respiro meno affannoso ma non basta, il Covid ha lasciato il segno anche se il lavoro delle plusvalenze e delle cessioni non ha accentuato le difficoltà finanziarie. Sarri preferisce, giustamente, la scaramanzia, gli mancano quattro punti per festeggiare la sua prima volta mentre per il popolo juventino è un tot più uno. C'è anche da stabilire un record per la storia bianconera, quello che appartiene a Felice Placido Borel, che Fabio Caressa ha pronunciato con l'accento sulla E (non c'è limite a nulla, ormai). Come si usa dire, tanta roba ma per Sarri è soltanto l'inizio di una avventura alla quale, due anni fa, guidando il Napoli, non avrebbe creduto nemmeno lui, tanto che annunciò una azione legale nei confronti di chi aveva messo in giro la voce di un contatto con la Juventus.

Sarri ball.

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