La dura legge dell'ex. Ci ha pensato Nicolò Zaniolo a mandare al tappeto per la prima volta in Serie A in questa stagione la Dea. E così finisce dopo 9 gare la striscia di imbattibilità (seppur con troppi pareggi) da parte dell'Atalanta, che rischia di restare tagliata fuori dalla lotta per un posto in Europa. A preoccupare la sterilità offensiva dei bergamaschi, che per l'ennesima volta restano a secco. Se Gianluca Scamacca (voto 5,5: spuntato) ha l'attenuante parziale dei tanti problemi fisici (rientrava da titolare dopo 63 giorni), Krstovic (pagato quasi 30 milioni in estate) continua a deludere.
Insomma, l'addio di Retegui pesa e si vede, tuttavia non basta la cessione estiva del goleador italo-argentino a giustificare l'andamento balbettante finora degli orobici. Motivo per cui le prossime gare rischiano di diventare decisive per il tecnico Ivan Juric (voto 4,5: sta perdendo la bussola). Non sono ammessi, infatti, ulteriori passi falsi. Anche perché i tre punti in Serie A mancano da ormai 40 giorni. Tanti, troppi per le ambizioni del club nerazzurro, che mercoledì sarà di scena al Velodrome di Marsiglia in Champions League. Vietato steccare ancora. Altrimenti il nome di Palladino (c'erano allo stadio martedì scorso i suoi collaboratori Citterio e Peluso a seguire la partita contro il Milan) potrebbe diventare molto più di una semplice suggestione.
A Udine invece sono tornati a sperare di lottare per l'accesso in Conference League. Merito di una retroguardia solidissima imperniata sul francese Solet (voto 7: giganteggia contro le punte avversarie), che fa gola a diversi grandi club (in primis Inter e Milan, al netto delle vicende extra-campo e l'indagine della Procura per una presunta violenza sessuale che pende a suo carico).
Senza ovviamente dimenticare il terzo gol nelle ultime quattro giornate realizzato da Zaniolo (voto 7,5: a tratti inarrestabile), tornato a brillare come prima dei gravi infortuni subiti. Per lui e i friulani la sensazione è che il bello debba ancora venire