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Il Barça batte il Real. E prende Neymar

La telenovela più estenuante del calcio mondiale si è conclusa: Neymar è del Barcellona, che se l'è assicurato dal Santos (versando 26 milioni di euro) per le prossime cinque stagioni. Mancano i crismi dell'ufficialità, ma non la firma, che è arrivata ieri pomeriggio a Sao Paolo. Se soltanto un anno fa Real e Barcellona avevano dato vita a un vero e proprio braccio di ferro per assicurarsi le prestazioni del giovane fuoriclasse brasiliano (raccomandato persino da Pelè), oggi invece qualcosa è cambiato. Le prestazioni tutt'altro che entusiasmanti del giovane fantasista nella Seleçao hanno finito per creare scetticismo negli ambienti della Liga. Neymar è bravo, ma poco decisivo. Almeno questo il pensiero nella stanza dei bottoni del Real Madrid. Già nelle scorse settimane Carlo Ancelotti da Parigi aveva segnalato alla società merengues di dirottare l'attenzione altrove. Per Carletto meglio puntare su Isco, 21enne del Malaga che forse non avrà la classe di Neymar, ma è spagnolo, vede la porta come pochi altri e ha trascinato la formazione della Costa del Sol fino ai quarti di finale di Champion League. Sarà lui a completare l'attacco del Real, indipendentemente dal futuro di Cristiano Ronaldo.
La stampa catalana si lascia andare a titoli trionfalistici, ma sul passaggio in azulgrana di Neymar non manca un certo disincanto. Nei giorni scorsi Johann Cruyff, da sempre nume tutelare dei catalani, aveva definito l'operazione Neymar «un pessimo affare. È un leader e finirà per scontrarsi con Messi». L'argentino, pur non dichiarandolo ufficialmente, aveva fatto sapere al direttore generale Zubizarreta di non gradire l'arrivo della stella del Santos.

Toccherà a Tito Vilanova (o a chi prenderà il suo posto) far convivere i due galli nello stesso pollaio.

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