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Barcellona 1992. Il Settebello sbanca tutti. Gandola: "È una squadra di piranhas"

Gli azzurri della pallanuoto, modellati dal tecnico croato Ratko Rudic, conquistano contro i padroni di casa l’oro nella pallanuoto dopo trentadue anni dall’ultimo successo. Gandola: «Per portare i suoi uomini sul gradino più alto il tecnico si è persino fatto odiare»

La pagina sportiva del «Giornale» che racconta la vittoria olimpica a Barcellona ’92 del Settebello
La pagina sportiva del «Giornale» che racconta la vittoria olimpica a Barcellona ’92 del Settebello

La nazionale italiana di pallanuoto, soprannominata il Settebello dal grande Nicolò Carosio dalle Olimpiadi del 1948, è una delle glorie dello sport italiano. Ha vinto tre Olimpiadi (1948, 1960, 1992), tre Mondiali (1978, 1994, 2011), tre Europei (1947, 1993, 1995) e una Coppa del Mondo (1993). Negli anni Novanta il Settebello raggiunge, sotto la guida di Ratko Rudic, tocca il suo massimo infilando il Grande Slam, Olimpiadi, Coppa del Mondo, europei e Mondiali in tre anni. Giorgio Gandola sul «Giornale» racconta qui la vittoria olimpica di Barcellona ’92. L’Italia batte i padroni di casa della Spagna per 9-8 con gol decisivo al terzo supplementare di Ferdinando Gandolfi..«“Piranhas contra truchas“ ha sussurrato Estiarte quando si è ripreso dallo choc. I trucioli erano loro, poveri spagnoli, leggeri e perdenti. I pesci carnivori oggi hanno la medaglia d’oro al collo. Hanno inseguito le calottine bianche per oltre due ore, le hanno braccate in ogni metro di piscina e alla fine se le sono mangiate facendo impazzire un’Italia a cui dello sport interessa, più del gesto tecnico, la portata emotiva. Ma fino a due anni fa anche questa era una squadra di “truchas“, leggera e umorale, capace di splendide partite, ma mai di portare a termine un torneo in modo decente. Poi, nell’autunno del 1990, arrivò Ratko Rudic, il tricheco jugoslavo. (...) Rudic è informale e pratico. Per portare i suoi tredici uomini sul gradino più alto del podio è riuscito persino a farsi odiare, come un sergente della riserva. (...) Rudic è croato, ha 43 anni, una moglie serba che vive a Belgrado, una figlia di 13 anni e un’idea fissa: far giocare l’Italia come la sua vecchia Jugoslavia. (...) “Avevamo tutti contro anche i fantasmi del passato con quegli otto tempi supplementari della finale mondiale del 1986. Ma io quella volta ero sulla panchina italiana. E l’Itali, guarda caso, ha vinto“. Rudic il rude non ha altre spiegazioni da dare. Per saperne di più basta guardare cosa accade in piscina quando entrano i suoi piranhas...

Giorgio Gandola (11 agosto 1992).

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