Barcellona tiene a battesimo l'America's Cup. Parte la sfida di Luna Rossa a New Zealand

Il defender ha preferito l'Europa al mare di Auckland. Sullo scafo italiano anche il fresco olimpionico Ruggero Tita

Barcellona tiene a battesimo l'America's Cup. Parte la sfida di Luna Rossa a New Zealand
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Finite le Olimpiadi di Marsiglia (campo di regata dell'evento targato Parigi) gli sguardi degli appassionati di vela si posano su Barcellona dove oggi inizia la edizione numero 37 dell'America's Cup. Il primo scontro, dalle 14, è tra Orient Express e Alinghi, il secondo vedrà una rivincita tra Luna Rossa Prada Pirelli e Emirates Team New Zealand. Ritorna il title sponsor Louis Vuitton: i pellettieri francesi accompagnano la Coppa dagli anni 80, quando hanno iniziato a essere organizzatori delle regate di selezione sfidanti. Si diceva, e si dice ancora, «per vincere la America's Cup devi prima vincere la Louis Vuitton Cup». Nella edizione 36 di Auckland era stato Prada, che non ha esercitato il suo diritto di prelazione. L'Auld Mug, questo è il nome arcaico del trofeo, si è rivelata essere una grande bussola del mondo: economia, sport, tecnologia sono sotto il grande occhio di questo pezzo d'argento forgiato da Garrard. Non tutti comprendono che vincere o perdere sia una sfida vera, che non riguarda solo la quantità di soldi (più o meno 120 milioni di euro per team) ma anche il modo di spenderli e gestire gli uomini. Il defender neozelandese Emirates Team New Zealand ha scelto l'Europa come sede di regate abbandonando nelle polemiche la madre patria e il campo di Auckland e il ritorno al vecchio continente servirà a moltiplicarne il pubblico e gli interessi. I kiwi sono forti, fortissimi anche fuori casa, il loro leader Grant Dalton è un duro, sono ben protetti dal team principal Matteo de Nora e l'equipaggio conta su velisti che tutti invidiano come Peter Burling. Da ricordare, sempre, il traino dato alla manifestazione da Luna Rossa Prada Pirelli, alla settima sfida, che mette l'Italia al primo posto per pubblico: lo squadrone voluto da Patrizio Bertelli non ha lasciato niente al caso e in agosto ha vissuto anche il momento felice della seconda medaglia d'oro olimpica di Ruggero Tita, in equipaggio con Caterina Banti, che con Checco Bruni e James Spithill, che al momento restano titolari, fa parte del pacchetto di timonieri su cui Max Sirena può contare. Il giovane Marco Gradoni invece è stato giustamente dedicato alla Youth America's Cup. Gli altri sfidanti? Beh i più accreditati sono gli americani di American Magic NYYC, autori di un disastro a Auckland ma sempre pericolosi e con una coppia di timonieri nel pieno della maturità ed esperienza Tom Slingsby e Paul Goodison. La loro barca pare velocissima. Gli altri tre sfidanti sono Ineos Britannia, lo squadrone inglese senza limiti di budget voluto da Jim Ratcliffe, uno degli uomini più ricchi del Regno Unito condotto dal mitico Ben Ainslie con designer anche del team Mercedes di F1, poi Alinghi Red Bull Racing, il ritorno di Ernesto Bertarelli che purtroppo l'altro ieri ha rotto per la seconda volta un albero dimostrando purtroppo che non basta avere Adrian Newey tra i designer.

Infine quello che si potrebbe definire «la sorpresa»: il team francese di Orient Express voluto da Stephan Kandler hanno pochi soldi e per base un tendone ma un design condiviso con il Defender e velisti veloci. Da osservare.

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