È bell'Italia. Passeggiata azzurra sugli svizzeri

È bell'Italia. Passeggiata azzurra sugli svizzeri

Voglia di tenerezza sotto il tetto del palazzo di Cagliari, mistificando l'altezza degli ostacoli per Azzurra Tenera, la nazionale di basket che ha chiesto una piccola luce per illuminare la sua passeggiata di salute (90-60) contro la Svizzera, passaporto già timbrato in questa qualificazione per l'europeo del 2015 che non si farà più nell'Ucraina tormentata, ma, probabilmente assegnato alla Francia detentrice del trofeo.

Certo un'impresa difficile richiamare l'attenzione su partite senza sugo (44-23 all'intervallo senza fare neppure tutto bene), perché alla Svizzera che, sorprendentemente, aveva esordito battendo a Friburgo quello che resta della nazionale russa, mancavano i pilastri centrali Brunner e Clint Capela. Giornata sbagliata per farsi applaudire anche dall'appassionato pubblico di Cagliari, a cui il basket di vertice manca da tempo, visto che il faro è a Sassari, anche perché le vere imprese dello sport italiano si sono celebrate altrove, nella maratona europea di atletica, nell'acqua scura di Berlino per le gare di fondo del nuoto.

Una passerella per quasi tutti, cominciando da Gigi Datome (15 p), radici ad Olbia, vita professionale nella NBA a Detroit anche se in mezzo a tante spine. Pianigiani non cambia lo spartito, ha i suoi fedelissimi e ieri gli ha dato subito molto il Cusin, unico azzurro senza contratto visto che Poeta andrà in Spagna, che certo avrà fatto venire qualche dubbio a Meo Sacchetti e al presidente Sardara, gli uomini della meraviglia sassarese, che in una squadra cambiata, dopo l'addio ai cugini Diener, potrebbero aver bisogno del centro più veloce che abbiamo in Italia e che sogna l'eurolega a cui i sardi sono ammessi.

I lucchetti difensivi usati da Azzurra Tenera servono come pegni d'amore sul ponticello che porta verso l'europeo, anche perché la Svizzera parte imbambolata (22-8 dopo 10') incantata dal furore di Gentile (17), prigioniera nella ragnatela di Cinciarini (10 p. 6 assist), colpita da Polonara (14), infilzata da Gigi Datome, messa in ginocchio dal Pietro Aradori (17) che ieri sera ha superato i 1000 punti in maglia azzurra.

Punture di spillo svizzere nella terza frazione (23-24 il parziale, ma sempre più 20, 67-47) con il serbo Dusan Mladan come a far andare sopra le righe il furore dell'allenatore italiano ossessionato dalla differenza canestri che ormai ci sembra inutile, perché la rivincita coi russi, sempre a Cagliari domenica prossima e poi la chiusura a Bellinzona il 27 non dovrebbero spaventare un gruppo che in questa estate tormentata ha perso una sola partita su 14 e che, giustamente, adesso si sente squadra,

con dei limiti, ma gruppo dove tutti cercano di aiutarsi ed è già una cosa che dovrebbe rendere orgoglioso chi ci ha lavorato tanto sopra come il Pianigiani che ha bisogno di vestire tutto come se si andasse sul kappa due.

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