A Benevento il derby degli opposti: solito Napoli, "streghe" tutte nuove

A Benevento il derby degli opposti: solito Napoli, "streghe" tutte nuove

I 50 punti di differenza in classifica, l'imbattibilità esterna degli azzurri arrivata a 24 gare (con un solo gol subìto nelle ultime 5) e il 6-0 dell'andata sono segnali di un verdetto già scritto. Ma in casa Napoli non si sottovaluta affatto, complici le sofferenze patite a Ferrara con la Spal e a Crotone, il primo derby in serie A con il Benevento da tutto esaurito.

Il mercato invernale ha ridisegnato la rosa a disposizione di De Zerbi, chiamato al tentativo disperato di fare 26 punti in 16 gare per il miracolo salvezza: otto i volti nuovi in casa sannita, dall'esperto portiere Puggioni all'affare last minute Sagna, difensore 35enne ex Arsenal e City e vicecampione d'Europa con la Francia. Una vera e propria rivoluzione in una squadra che ha pagato caro lo scotto del debutto. «A inizio anno i miei giocatori pensavano a chiedere le maglie agli avversari...», ha confessato in un'intervista il patron Oreste Vigorito, l'imprenditore dell'eolico che ha aperto il portafogli per rafforzare il gruppo confinato all'ultimo posto della graduatoria.

Zero affari (tranne il giovane Machach per luglio) nella campagna di riparazione per De Laurentiis, deluso dal no di Verdi e polemico con un Sassuolo irremovibile sulla cessione di Politano. «Non c'era niente da riparare - così il numero uno del Napoli -, siamo primi in classifica e abbiamo il record di punti, se io butto via 30 milioni ora, sono 30 milioni in meno a giugno e il mercato estivo è quello che conta di più». Il patron, con i soldi risparmiati su Verdi e Politano, sugli ingaggi di Maksimovic e Giaccherini e sul bonifico (per ora bloccato) all'Ajax per Younes, pensa ora al rinnovo di Sarri (dopo il Benevento previsto un incontro e un possibile rilancio a 3,5 milioni sull'ingaggio del tecnico, finito anche nel mirino del Chelsea, oltre alla rimozione della clausola da 8 milioni) e al duello scudetto con la Juventus.

All'allenatore resta l'alibi di mandare in campo sempre gli stessi (stasera torna Albiol dopo il forfait con il Bologna) sperando che la resistenza fisica e mentale dei suoi faccia la differenza sull'ampia rosa juventina. In attesa dei rientri di Milik e Ghoulam, che stanno bruciando le tappe e potrebbero essere nella lista dei convocati il 15 febbraio nella gara di Europa League con il Lipsia.

Il patto scudetto è ancora vivo, ma attenzione all'orgoglio del Benevento. «È una partita trappola», ha ammonito Callejon. E a sentire le urla di Sarri negli ultimi allenamenti a Castelvolturno, nessuno si illude del contrario.

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