Se la tombola insegna che la paura fa 90, di certo 95 è una cifra che un po' d'inquietudine la crea. Se poi si tratta dei milioni di euro che i club di Serie A hanno speso per ingaggiare i giovani del Bel Paese, si capisce come il campionato italiano lo si possa tranquillamente associare al famoso film dei fratelli Cohen: «Non è un paese per vecchi». In barba anche a chi, come Raiola, prova a riproporre al calcio nostrano campioni dal talento cristallino come Ibrahimovic ma dalla carta d'identità impietosa: 36 anni.
L'acquisto di Benassi da parte della Fiorentina è infatti soltanto l'ultima di una serie di trattative che hanno visto protagonisti i giovani dei nostri vivai. Degni sbandieratori del Tricolore e di quel Made in Italy che spesso tanto piace più agli stranieri che agli italiani stessi.
E non sarà un caso se ad oggi sono ben 11 i giocatori dell'ultima nazionale Under 21, quella che ha disputato i recenti Europei di categoria in Polonia uscendo in semifinale contro la Spagna, che hanno già cambiato maglia a suon di milioni di euro. Un ipotetico top 11 di qualità e prospettiva, che in molti vorrebbero avere a disposizione. Ai quali ci sarebbero da aggiungere anche i vari Spinazzola, Mandragora e tutti quei talenti ancora non nel giro della nazionale italiana o già promossi dal commissario tecnico Ventura in quella maggiore.
Tra i pali Alessio Cragno, fresco di promozione in Serie A con il Benevento e tornato in quel Cagliari pronto ad offrirgli la maglia da titolare. Non che l'estate di Donnarumma (Milan) e Scuffet (Udinese) sia stata meno tormentata: soprattutto il primo è un altro esempio di giovane italiano sul quale, in un modo o nell'altro, sono stati investiti molti soldi.
La difesa per il momento è ancora orfana di Barreca (piace alla Roma, ma nessuna trattativa è stata conclusa con il Torino) e Caldara (già acquistato dalla Juventus, ma rimarrà ancora un anno all'Atalanta); e vede in Conti l'elemento di maggior spicco, non fosse altro che per i 25 milioni di euro spesi dal Milan per strapparlo all'Atalanta. Assieme a lui Alex Ferrari (Verona, tornato dal prestito al Bologna) e Nicola Murru, che ha lasciato Cagliari per tentare l'avventura alla Sampdoria.
È il centrocampo dove il salto di qualità è notevole: perché il già citato Benassi si trova in compagnia di elementi dal sicuro avvenire. E quindi spazio a Cataldi, passato in prestito al Benevento, a Grassi, finito all'altra neopromossa Spal via Napoli, e a Lorenzo Pellegrini, che alla Roma spera di poter avere lo stesso spazio che si era guadagnato al Sassuolo.
In attacco, a far compagnia al neo juventino Bernardeschi, ci sono Cerri (girato in prestito al Perugia proprio dai bianconeri) e Luca Garritano, per il quale il Chievo ha pagato un milione di euro al Cesena.
E Berardi? Inter, Juventus, Milan, Roma, Fiorentina, Tottenham, Arsenal, Barcellona e Atletico Madrid. Tutti lo cercano ma nessuno se lo piglia.
E il 2017/18 per lui sarà, ancora una volta, la stagione della conferma. A meno che non accada qualcosa da qui al 31 agosto, ultimo giorno di calciomercato: la soglia dei 100 milioni di euro, in fin dei conti, non è così lontana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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