Bronzo di riace Kittel Il bis d'autore in volata è festeggiato in rosa

Seconda vittoria di fila per il panzer che diventa il nuovo leader del Giro

Pier Augusto Stagi

L'Olanda è un sogno che in un attimo si dissolve e svanisce. Giusto il tempo di una volata prodigiosa ad opera di Marcel Kittel, che ieri ad Arnhem bissa il successo di sabato. Due su due, per distacco, con la facilità dei grandi e di chi ha un altro passo. Domina anche la terza tappa del Giro, 190 km da Nijmegen ad Arnhem che gli consente di raggiungere Rudi Altig tra i tedeschi più vincenti nella storia della corsa rosa (4 successi di tappa) e indossa per la prima volta in carriera la maglia di leader, grazie agli abbuoni che spettano al vincitore di tappa.

L'Olanda è un sogno. Tre giorni fantastici e mozzafiato, dove il popolo orange abbraccia e coccola la nostra corsa come se fosse cosa loro. Tom Dumoulin, l'idolo di casa, si deve togliere invece la corona e la maglia per soli 9'', ma statene pur certi che la farfalla di Maastricht volerà ancora attorno alla rosa.

Vince Kittel, che manda uno per angolo, con potenza imbarazzante. A Nijmegen ne aveva fatto le spese il re della Sanremo Arnaud Demare, stavolta i battuti sono i nostri Elia Viviani (2°) e Giacomo Nizzolo (3°).

Corre veloce, Kittel. Ma questa volta, rispetto al Giro di due anni fa, ha un motivo in più per non scappare. In quel Giro partito dall'Irlanda (fece sue le tappe di Belfast e Dublino, ndr), in Italia ci arrivò giusto il tempo per fare i bagagli e tornarsene a casa per un attacco febbrile. Ora lo aspetta Catanzaro, lui che ha il fisico di un bronzo di Riace, e una maglia rosa da mostrare in mondovisione. «Sono qui per vincere il più possibile assicura il bello del Giro e spero di tenere questa maglia per qualche giorno».

Anche ieri la tappa è stata animata dalla solita fuga di giornata, partita al chilometro zero. Ancora una volta a promuoverla è stato il giovane Giacomo Berlato, ragazzotto della Nippo-Vini Fantini che come l'altro giorno si è trovato all'attacco con quel Maarten Tjallingi che in fuga con il ragazzo vicentino c'era anche sabato. Con loro anche lo spagnolo Julen Amezqueta e il sudafricano Johann Van Zyl, l'ultimo ad arrendersi, a soli 2 km dal traguardo.

Uno che si arrende per davvero, ma per una caduta, è Jean-Cristophe Peraud, secondo nel Tour dominato da Nibali: cade e picchia faccia e spalla.

Oggi il Giro lascia l'Olanda: è giornata di riposo per permettere alla carovana di trasferirsi in Calabria da dove domani si ripartirà con la Catanzaro-Praia a Mare. Ma l'Olanda è un sogno che resta nel cuore.

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