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Bury "sotterrato": la fine nel nome E i rivali avevano pulito lo stadio

Bury "sotterrato": la fine nel nome  E i rivali avevano pulito lo stadio

Bury in inglese vuol dire sotterrare, e per tragica ironia martedì nella fossa il club è finito davvero: è infatti stato espulso della Football League, ovvero la Lega che sovrintende ai campionati dalla seconda alla quarta divisione. Il Bury era in terza, la League One, da neopromosso, ma nell'ultimo mese era stato escluso da tutte e cinque le gare stagionali e dal primo turno di Coppa di Lega per una gravissima crisi economica. Non avendo potuto fornire le garanzie per il pagamento dei creditori, concordate mesi fa, il proprietario Steve Dale ha dovuto ammettere che anche le trattative per la cessione si erano interrotte e il Bury dovrà ripartire dalle leghe minori, anche se proprio ieri un non identificato consorzio straniero con sette milioni di sterline pronte per il club ha chiesto alla Football League una (difficile) marcia indietro.

Due volte vincitore della FA Cup all'inizio del secolo scorso, ha sede nell'omonima città neanche 15 chilometri a nordovest di Manchester e per circa 30 anni è stato il luogo di lavoro di Neville Neville e della moglie Jill, genitori di Phil e Gary, i celebri calciatori del Manchester United. Poco prima di morire, nel 2015, Neville padre aveva guidato con successo una campagna di sostegno al club, già in difficoltà, ma negli ultimi anni spese smodate e gestione non limpida hanno fatto danni. Così come al Bolton, tradizionale rivale geografica del Bury, che martedì sera ha rischiato di fare la stessa fine ma ha avuto una proroga di 14 giorni. Nel pomeriggio, tra l'altro, alcuni tifosi proprio del Bolton avevano contribuito a pulire lo stadio dei rivali Gigg Lane, storico anche se ricostruito alcuni anni fa.

Sui social media è partita una litania di accuse al mondo intero e al calcio moderno, legittime e comprensibili, ma a volte un po' demagogiche: è vero che dalla separazione economica della Premier League dal resto del calcio inglese mezzi e attenzioni per le piccole sono calati, ma è anche vero che troppi club minori sono mal gestiti e vanno oltre i propri mezzi nella speranza di una promozione salvifica. Nel 2017-18 in League One ad esempio gli stipendi pesavano per il 94% delle spese, 34 punti percentuali in più rispetto ai club di Premier, che facendo le proporzioni sono dunque meglio amministrati.

Come ha detto Greg Dyke, controverso ex presidente federale, è un miracolo che solo due club siano così vicini al baratro. Andiamo bene

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