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Un carnevale tra birra, contagi e zero sicurezza. Eppure le freccette sognano le Olimpiadi

Ammassati e poche mascherine e uno show a tratti comico. Che vuole i Giochi

Un carnevale tra birra, contagi e zero sicurezza. Eppure le freccette sognano le Olimpiadi

L'Alexandra Palace è una costruzione imponente, nel nordest di Londra, dalla quale si ha una delle poche visuali della Capitale dall'alto. Un palazzone di fine Ottocento, circondato da un parco, nato come alternativa al Crystal Palace, che è dalla parte opposta della metropoli. Ma l'Ally Pally, soprannome ormai attestato, è soprattutto la casa dei darts, delle freccette, che questa sera assegnano il primo titolo mondiale del 2022. Iniziato il 15 dicembre scorso, il PDC World Darts Championship, uno dei più grandi e variopinti eventi sportivi dell'anno, ha visto la partecipazione di 96 concorrenti, ridottisi a quattro nella notte scorsa, con semifinali che hanno visto uno scontro tutto inglese, Michael Smith e James Wade, e uno tutto scozzese, Gary Anderson contro Peter Wright, celeberrimo per i tagli di capelli alla moicana praticatogli dalla moglie parrucchiera.

Un'edizione «spaziale» secondo la definizione di Giordano Reale, che con Dario Mastroianni e Giorgio Basile è da anni la voce italiana dei darts per Dazn. «Spaziale perché il livello medio è aumentato e perché ci sono stati tre leg perfetti in quindici giorni, mentre ce n'erano stati solo 10 nei 29 mondiali precedenti». Leg perfetti, ovvero concorrenti che vanno avanti utilizzando in un turno solo nove freccette, il numero minimo. Tutto nella speranza non solo di vincere il trofeo e i 500.000 dollari di premio ma anche di partecipare, prima o poi alle Olimpiadi: che ospitano discipline molto meno popolari, praticate e... conteggiabili delle freccette, fenomeno non solo britannico nonostante l'edizione 2022 sia la prima dal 2006 che già ai quarti di finale abbia avuto solo giocatori del Regno Unito.

Anche perché alcuni grandi protagonisti hanno dovuto uscire di scena dopo essere risultati positivi al covid: tra di loro i due olandesi Vincent van Der Voort e Michael van Gerwen, campione nel 2014, 2017 e 2019, molto critico con l'organizzazione, a suo dire colpevole di avere ignorato il pericolo dei contagi, in un ambiente che in poco più di 15 giorni ha accolto oltre 80.000 spettatori, tra cui calciatori di nome come James Maddison, Harvey Barnes e Hamza Choudhury del Leicester City.

Anche se all'ingresso vanno mostrati certificato di vaccinazione o guarigione e un tampone negativo effettuato non più di 24 ore prima, misure che di per sé dovrebbero essere sufficienti.

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