Napoli La mezza rivoluzione sarriana (sei fedelissimi in panchina) partorisce il Napoli distratto e sparagnino di coppa Italia, con la testa al campionato e dunque meno efficace del solito: passa con merito l'Atalanta che ora attende la vincente del derby torinese. La concretezza del Gasp, basata a centrocampo sulla rigidità delle marcature a uomo (Freuler su Rog, De Roon su Hamsik, Cristante su Diawara) e anch'essa ritoccata in alcune pedine della formazione base, prima spaventa il San Paolo, al punto che nella ripresa dalla panchina azzurra si alzano i big nella speranza (vana) di abbattere il muro nerazzurro, poi lo zittisce.
Callejon centravanti è l'unica soluzione disponibile per far rifiatare Mertens, Ounas non è impeccabile nella fase difensiva tanto cara a Sarri, Rog mette muscoli e passione come Allan ma non vale il brasiliano nella lettura delle transizioni e allora nel primo tempo vien fuori un Napoli sbadato nel mantenere le distanze, appena insidioso quando la fantasia di qualche piccoletto sale al potere. Vedi Callejon che costringe Berisha ad allungarsi per deviare in angolo un pericoloso diagonale di sinistro, Ounas che s'inventa una giocata da circo ma soprattutto Zielinski che divora la migliore delle chanche partorita dai padroni di casa nella frazione iniziale: intuizione di Ounas, il cui taglio spiazza la difesa bergamasca e raggiunge il polacco che da zero metri dalla porta accompagna la palla tra le braccia sorprese del portiere avversario.
Atalanta disposta diligentemente nella copertura degli spazi, Caldara quasi da libero a compattare il settore, Castagne e Gosens a presidiare le fasce laterali, Cristante metà incontrista e metà suggeritore, Cornelius che nel gioco aereo le prende quasi tutte e Gomez che si porta a spasso Hysaj sulla sinistra. La parola d'ordine è sorprendere in velocità la linea arretrata a quattro e quando il giochino riesce, il centravanti danese mette qualche brivido a Sepe di testa e di sinistro. Meglio di tutti fa Castagne a inizio ripresa, quando vede arrivare dalle sue parti il pallone dopo un rimpallo tra Cornelius e Mario Rui: il destro potente da distanza ravvicinata fa secco Sepe. Ovvio che l'inatteso vantaggio bergamasco faccia viaggiare la gara su altri binari: puro contenimento e ripartenze per la banda di Gasperini, Napoli ad attaccare a testa bassa senza la dovuta lucidità perché nonostante l'ingresso in campo di Mertens e Insigne, aleggia la sensazione che questa coppa non debba fregare più di tanto perché sono troppi gli errori in fase di costruzione della manovra.
Ma soprattutto non si arriva mai dalle parti di Berisha: oro colato per l'Atalanta che trova il raddoppio con il pezzo pregiato della ditta, contropiede agevolato da un erroraccio di Chiriches e zampata di Gomez. La sveglia azzurra suona troppo tardi con Mertens, gol solo per le statistiche: in semifinale vanno i bergamaschi.
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