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Cerci e Ranocchia? Bravi, ma lasciamoli a casa

L'ultima di campionato ha confermato i limiti di alcuni azzurri. Il torinista ha fallito un rigore e dimostra sempre un quid in meno, l'interista non è mai brillante davanti a punte scattanti. Il 2 giugno Prandelli dovrà tagliare sette giocatori: vediamo quali sono i più indiziati.

Cerci e Ranocchia? Bravi, ma lasciamoli a casa

Alla mezzanotte tutti in ritiro e con scarpette lucide. I 31 convocati di Cesare Prandelli tutti insieme appassionatamente a Coverciano: per dare il via al tour delle speranze azzurre, all'avventura del Brasile carnival pallonaro. Italia e mondiale coniugano, storicamente, speranze e polemiche, centinaia di ct all'opera e uno solo a rispondere per tutti. Fino al 2 giugno staremo a discutere sulla forma di tizio e caio, sulla bontà delle scelte, ma poi il 2 giugno ci saranno sette nomi da depennare(oltre a quello di Mirante che è il numero 31 della lista, in quanto quarto portiere). E, a quel punto, fioccheranno polemiche ed delusioni. E se le esclusioni di Gilardino e Criscito hanno prodotto mugugni e musi lunghi, immaginate se Prandelli tagliasse Rossi o Cassano.
In realtà le ultime indicazioni dovrebbero far riflettere. Alessio Cerci si è mangiato un rigore decisivo per la stagione del Torino. Tutti a dirgli: non hai colpe. Ma, in realtà, un giocatore delle sue qualità non ti può tradire con un rigore. Come ha ricordato Ventura, hanno sbagliato anche Roberto Baggio e Baresi. Si potrebbero aggiungere Platini e Socrates, la lista è lunga. Peccato che Cerci non valga neppure un quarto dei sopracitati. Un rigore non può condannare un giocatore, ma i rigori potrebbero essere decisivi anche al mondiale. Il biondo granata vale poco più di un Moriero, o forse poco meno. La sua stagione è stata grande nel Torino e in un campionato di basso livello. Le qualità tecniche di Cassano e Rossi sono superiori. Destro, Balotelli e Immobile non si discutono, in quanto attaccanti puri. Cerci è un mezzo e mezzo di cui si può fare a meno. Inutile dire che Insigne e Candreva, dal punto di vista fisico-atletico, promettono meglio. I gol vanno segnati nei momenti che contano e nessuno degli altri attaccanti è stato meno decisivo del torinista. Prandelli ha sempre "giocato" per Cerci, ma forse le valutazioni andrebbero riviste.
E così pure per i difensori: Ranocchia gode di buona stampa, ma sarà un caso se gli scappano sempre i giocatori che poi vanno in gol? Punte veloci e sfuggenti. Meglio affidarsi a gente più scattante, meno macchinosa nel mettersi in moto. Sarà un caso, ma proprio nell'ultima di campionato Cerci e Ranocchia (non è solo colpa del portiere se un attaccante segna con tiro facile) hanno lasciato l'amaro in bocca.
E se a centrocampo Aquilani sembra un predestinato al taglio poco discutibile, non illudiamoci con i giocatori di fascia: a rigor di stagione e prestazioni Abate, De Sciglio e Maggio sarebbero da lasciare in Italia. I primi due per chiaro imbolsimento tecnico, senza dar colpe a Seedorf. Se uno c'è si vede, se non c'è piagnucola con il tecnico. Il terzo è stato particolarmente sfortunato per un infortunio, ha recuperato ma è sempre stato il punto debole dell'assetto difensivo azzurro.

Dipende da quanto Prandelli intenda soffrire, rischiare e ricever critiche.

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