Coronavirus

Champions League, il Lione "teme" i tifosi della Juventus per il coronavirus

La Juventus è pronta a giocare contro il Lione in Champions con il ministero degli Esteri francese che dovrà gestire quasi 3000 tifosi bianconeri in arrivo dall'Italia per via del coronavirus

Champions League, il Lione "teme" i tifosi della Juventus per il coronavirus

La Juventus di Maurizio Sarri ha vinto il match di campionato contro la Spal di Gigi Di Biagio e si è preparata alla grande per la partita di Champions League contro il Lione che si disputerà mercoledì 26 in Francia in casa della squadra di Rudi Garcia che vuole tentare lo sgambetto ai bianconeri. Per via del coronavirus il club bianconero ha fatto registrare un ribasso incredibile in Borsa e ha sospeso tutte le attività riguardanti il J-Museum e le visite all'Allianz Stadium.

Il club di corso Galileo Ferraris ha anche diramato un comunicato ufficiale: "Lo Juventus Museum resterà chiuso fino al 29 febbraio. La decisione recepisce le disposizioni dell'Ordinanza Contingibile e Urgente n.1' del 23 febbraio 2020, di Ministero della Salute e Regione Piemonte. Si specifica altresì che, durante lo stesso periodo, saranno sospesi anche gli Stadium Tour".

Il Lione teme i tifosi italiani

Il Lione di Rudi Garcia è pronto ad affrontare la Juventus e secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport c'è la "paura" per i tifosi italiani che arriveranno da tutta Italia per assistere al match di Champions League. Sono previsti infatti circa 2500-3000 supporter bianconeri in Francia con il Ministero degli Esteri francesi che dovrà valutare come comportarsi in merito dato che la situazione in Italia del coronavirus si è estesa a macchia d'olio in questi ultimi due giorni.

Agnelli prende parola

Andrea Agnelli ai microfoni di Radio24 ha commentato la richiesta della Figc di poter giocare le gare di Serie A a porte chiuse: "Pensare a Juventus-Inter in uno stadio diverso è complicato, ancora di più per la storia che rappresenta questa partita. In questo momento la priorità è la tutela della salute pubblica. Partendo da questo presupposto c'è un dialogo in corso con le autorità, ma qualunque decisione sarà presa, è importante che sia a tutela della salute pubblica. Se ci fosse imposto di giocare a porte chiuse, sarebbe la scelta giusta".

Il numero uno della Juventus ha poi concluso: "L'ordinanza vale fino a sabato, quindi al momento si giocherebbe. Organizzare una partita del genere in uno stadio diverso da quello ipotizzato è molto complicato. Ovvio che a porte chiuse lo spettacolo ne risentirebbe, però da addetti i lavori dobbiamo pensare prima alle altre priorità".

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