Champions legue, il Milan espugna San Pietroburgo

Un Milan grintoso e capace di soffrire si impone per 3-2 in casa dello Zenit San Pietroburgo

Un Milan grintoso e capace di soffrire si impone per 3-2 in casa dello Zenit San Pietroburgo e mette un tassello importante nella qualificazione alla fase finale della Champions League. Per la compagine russa allenata da Luciano Spalletti, invece, secondo ko di fila nel girone e futuro in Europa che si complica in maniera forse irrimediabile. Allegri può tirare un sospiro di sollievo importante, a pochi giorni dal derby contro l'Inter un successo confortante anche sotto l'aspetto psicologico.

Allegri cambia la formazione, tiene in panchina Pazzini e schiera titolare Bojan. Avvio straordinario del Milan che in velocità mette in difficoltà i padroni di casa costringendoli a giocare nella propria metà campo. Al 14' Emanuelson sblocca il risultato con un calcio di punizione dal limite deviato dalla barriera. Passano due minuti ed El Shaarawy riceve palla da Boateng nella trequarti, va in slalom tra le maglie della difesa russa e a tu per tu con Malafeev infila la palla in rete. Un uno-due micidiale che sembra chiudere la partita e invece non è così. Lo Zenit si scuote, sa che deve rispondere anche alle tante polemiche che circolano intorno alla squadra. È il brasiliano Hulk a caricarsi i compagni sulle squadre, tra lui ed Abbiati va in scena un duello spettacolare. Il portiere rossonero compie almeno un paio di interventi prodigiosi, ma non può nulla di fronte al diagonale vincente dell'ex Porto allo scadere del tempo. In avvio di ripresa è ancora dal piede di Hulk che nasce l'occasione del pareggio firmato di testa da Shirokov. Lo Zenit ci crede e chiude il Milan nella sua metà campo anche se non crea più grosse occasioni come nel primo tempo.

Alla mezzora è così il Milan a piazzare il colpo del ko: cross dalla destra di Montolivo, Pazzini (entrato al posto di Bojan) si avventa sul pallone, ma prima di lui è Hubocan a deviare la palla alle spalle di Malafeev. Per lo Zenit è una mazzata tremenda, la squadra di Spalletti non riesce più a reagire. L'unica occasione capita sui piedi di Anykov che dal limite chiama Abbiati ad un'ultima grande parata.

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