Finalmente la Champions. Finalmente l'Europa. Si va in coppa per smentire la frase di repertorio attribuita a varie figure, baroni francesi, arcivescovi americani, filosofi greci l'importante non è vincere ma partecipare. Niente di tutto questo, la Champions league prevede lauti guadagni, di questi hanno bisogno i club, tutti, quelli più indebitati e pure quelli che non possono vivere di gloria e di boria.
L'Uefa garantisce i milioni necessari per tenere a bada un mercato e un sistema competitivo ormai senza regole. La lega dei campioni è un fake news perché non tutte le partecipanti hanno questo titolo in bacheca, se pensiamo soltanto all'Atalanta, per citare un caso nostro. Ma è anche il bello della nuova formula, creata apposta per consentire anche a chi non avrebbe luce di respirare l'aria europea e, magari, vincere. Per ora, prima fase, si partecipa e si incassa. La prima giornata propone un Napoli-Liverpool da urlo e un Chelsea-Valencia di seconda fila, domani Paris Saint Germain-Real Madrid, Atletico Madrid-Juventus garantiscono l'esaurito di biglietti e l'esaurimento dei nervi. Non si percepiscono problemi per l'Inter e si è curiosi per l'Atalanta. Questo per significare che l'Italia ha fame di una coppa che non alza al cielo da dieci stagioni, dall'annus mirabilis dell'Inter di Moratti&Mourinho, da un risultato che fu così eccezionale per l'epoca (non certo per il curriculum euromondiale dell'Inter) da comportare la lenta, inesorabile crisi del club milanese e, addirittura, l'uscita di scena del suo artefice, appunto il presidente Moratti.
Dieci anni con molte promesse e molte ossessioni, soprattutto quelle della Juventus che, come il Benfica con la maledizione di Bela Guttman, gioca ancora alla ricerca del trofeo perduto. Una crisi, quella italiana, che fa pari con la nebbia che ha avvolto anche la nazionale, dopo il trionfo in Germania, umiliata nel duemila e dieci e poi ai margini dello spettacolo se non addirittura miseramente esclusa.
Tocca, dunque, ai nostri club cercare il rilancio del calcio italiano nella competizione più importante. L'impresa è ardua, vista la concorrenza di emiri vari e nuovi padroni, non bastano i milioni per conquistare una coppa che, in alcuni casi, premia il migliore di quel momento e non dell'intero torneo.
Sta di fatto che il Liverpool riparte più forte di prima, è la sola squadra, con l'Inter, che ha vinto, in campionato, tutte le partite in calendario e sono 5 su 5 (15 gol fatti, 4 incassati). Nulla di nuovo, molto di temibile. Ma il popolo di Napoli vive anche di miracoli.
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