Che sorpresa in Serie A il calendario piace a tutti

Milano Dagli errori, e dalle sceneggiate inutili, si impara. Anche il calcio italiano riesce a farlo qualche volta. Come in occasione del calendario di serie A scodellato ieri sera a Milano con una serie di accorgimenti funzionali. Lo renderanno di sicuro più razionale, non sappiano ancora se più spettacolare e incerto. Niente più derby di Milano alla penultima ma sistemata alla settima, quando i motori delle squadre sono riscaldati a dovere, niente più sfide tra le grandi nei turni infra-settimanali, cancellate le teste di serie, mentre le sfide di Roma, Milano, Torino e Genova finalmente distribuite lungo il corso del girone senza sovrapposizioni ingestibili per l'ordine pubblico. Come si capisce al volo, non ci vuole uno scienziato per rimediare agli errori e agli sfondoni di un anno prima. Meno male, viene da chiosare. Risulta utile, anche per l'immagine complessiva del calcio italiano, cancellare dalla memoria collettiva la famosa "fuga" di De Laurentiis, presidente del Napoli, incavolato nero per un sorteggio a suo dire ostile e salito su una moto senza casco per dileguarsi in fretta. Ieri, marcato stretto da collaboratori e colleghi, è rimasto al suo posto, sulla sedia fino in fondo alla serata. Ma non ha fatto mancare le sue critiche: «L'ultima giornata sembra fatta a favore di Juventus e Milan. La nostra sfida con la Roma sembra fatta apposta. Si sa che ci sono figli e figliastri».
Forse è solo una suggestione o una scaramanzia inutile ma la Juventus ricomincia dal Parma che segnò giusto uno scudetto fa l'inizio della cavalcata bianconera verso il duello punto a punto con il Milan. Marotta può sfogliare tranquillamente la smorfia e cogliere qualche segnale divino prima di affrontare il vero nodo del giorno, che è poi il deferimento di Antonio Conte e Bonucci, lasciando intravedere la scelta dei legali del tecnico di procedere alla richiesta del patteggiamento. Anche la sfida con il Milan, rivale del precedente tricolore, arriva alla 14esima, data da segnare sul calendario, 25 novembre, che segue la quinta sfida di Champions league, quando forse anche il destino continentale delle due armate può risultare deciso, qualificazione oppure no. Il ritorno di tutti i derbies possibili viene festeggiato con una sequenza intelligente: comincia Milano, poi tocca a Roma, nella 12esima, quindi Genova alla 13esima e infine Torino alle 15esima. «Inizio in salita, sarà un campionato durissimo» commenta Allegri.
Solo Lotito, il presidente della Lazio, arriva in ritardo ma non per mettere il faccione come si dice in gergo. Piuttosto il clima della serata è davvero distensivo come confermano le dichiarazioni di Beretta, presidente di Lega, e Tommasi, presidente dell'asso-calciatori: l'accordo tra le parti è vicinissimo alla firma. Questa volta, altra differenza clamorosa rispetto a un anno fa, non c'è il rischio di uno sciopero che sconvolga calendario e viaggi di squadre e tifosi.

Perciò l'occasione può diventare propizia per fare la conoscenza di Mangia, neo ct dell'under 21 mandato da Arrigo, o per prendere nota del sorriso di Galliani quando gli fanno notare della maglia numero 22 rimasta vacante a Milanello. "è difficile, molto difficile l'arrivo di Riccardino" la sua chiosa. Meglio mettere le mani avanti e tessere la tela.

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