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Che strana Italia dietro il Napoli: dubbi Juve e Milan gran turismo

La squadra di Benitez novità in tutti i sensi, i bomber sono una garanzia. Stavolta la coppa è alleata dell'Inter che può godersi la sua "latitanza"

Che strana Italia dietro il Napoli: dubbi Juve e Milan gran turismo

Più domande che certezze, più Napoli che Juve, più Inter che Milan, più Italia che Europa per credere al nostro calcio e prendere le misure della stagione e della Champions. Il campionato spinge in Europa tre squadre che valgono l'ordine di classifica. Napoli in gran spolvero: primo, gonfio di ottimismo, forte e rafforzato nel suo giocare d'attacco. Il Napoli è una novità in tutto: nel tecnico, nel modo di impiegare Hamsik, nel modulo, nel turnover che non fa danni(per ora), nell'idea di affrontare le partite. Così va in Italia, vedremo in Europa. Sarà il test che vale una stagione. Partenza con il Borussia Dortmund: quanto di meglio per capire chi sei e quanto vali. I tedeschi guidano il campionato, hanno appena rifilato sei reti all'Amburgo. C'è il rischio di uscirne triturati nel fisico, se non nelle convinzioni. Poi sarà subito Milan, ma contro la difesa rossonera garantiscono Higuain, Callejon, Insigne e Hamsik. Non è un caso che il Napoli abbia il miglior attacco del campionato, 9 reti in 3 partite, e nonostante qualche buco nell'acqua difensivo le reti subite siano appena due. C'è da credere al Napoli? Può giocargli contro solo l'incapacità di reggere a lungo pressione, fatiche e problemi derivanti da squalifiche e infortuni.

Juve attendista, con qualche crepa e alcuni dubbi. Per ora non è la squadra prepotente e devastante dei campionati scorsi. Manca la fame o ci volevano più forze nuove? Vada per la seconda. Conte lo ha chiarito a San Siro quando Padoin ha preso il posto di Pirlo, quando Isla ha dimostrato di non essere un terzino di spinta ma soltanto un terzino da divieto di sosta e quando il tecnico ha deciso di mandare in campo Vucinic anzichè provarci con Quagliarella. Se poi Ogbonna continua a fare panchina e Llorente ad essere un oggetto misterioso è un problema: per la Juve, per Conte, e per chi li ha acquistati. Inutile negarlo, il mercato acquisti non è stato completato: mancava un centrocampista, Pirlo non tiene più certi ritmi, serviva un uomo di fascia capace di cambiare passo alla squadra. Non si può chiedere tutto a Pogba e Vidal. Dicono: tornerà Marchisio, fra l'altro l'unico che sa giocare facendo raddoppi. Ma non risolve ogni problema. Conte ha mandato sms calcistici ai naviganti del pianeta Juve. I mugugni di qualche tempo fa erano segnali chiari. Il tecnico ricorda a tutti che adesso si vedrà la Juve che conta: 7 partite in 20 giorni. Gli va bene la partenza morbida in Europa, il Copenaghen galleggia al terz'ultimo posto in classifica (sabato pari in casa) e realizzato 7 punti in 8 partite. Il peggio arriverà con Galatasaray e Real Madrid. Dice Buffon: «Quest'anno vogliamo fare un passo in avanti». Logica vorrebbe vedere la Juve almeno in semifinale. Ma c'è il rischio di aprire il campionato alle avversarie.

Meglio la Juve del Milan e ci vuol poco. Se la gode l'Inter che non giocherà le coppe. Difficile pensare al Milan da formula uno. Sembra soltanto una squadra gran turismo: belli e attraenti i nomi, molto meno il gioco e la sua difesa. Troppi infortuni (sono 5 e tutta gente che conta), Balotelli si mangia qualche gol di troppo, anche se nei rigori sta facendo il fenomeno. Kakà non può nascondere i mali, un allenatore che si volta quando il suo giocatore tira dal dischetto non regala una bella immagine: meno scaramanzia e più capacità professionali. Un tecnico è pagato per guardare, cambiare, migliorare il gioco e i calciatori e dare agli uomini il senso della sfrontatezza e della sicurezza anche quando Balotelli tira un rigore decisivo. Allegri sembra il Milan e il Milan sembra Allegri: ovvero fanno di tutto per rovinarsi credibilità e immagine. Nei modi più fessi. Il Milan è già arrivato ai tempi supplementari: non può sbagliare contro il Napoli, non può fallire l'ingresso in Champions. Non è ancora il tempo del Barcellona, ma può essere già abbastanza il Celtic che ha appena realizzato tre gol in campionato, ed è imbattuto dopo 5 partite.
C'è una classifica del campionato nostro che vede il Napoli in testa ai gol segnati e l'Inter più forte di tutti in difesa (una sola rete). Ci sarebbe anche la Roma, 5 reti segnate e zero subite, ma vedremo stasera. Il Milan naviga nella mediocrità: 6 gol segnati e 5 subiti. Molto meglio la Fiorentina (8-4). C'è chi segna tanto e chi incassa poco: la nuova faccia dell'Inter dice questo. La sua partita contro la Juve metterà dubbi e paure a tutti, il futuro potrà dire fin dove arriverà. La Champions per una volta le sarà alleata.

E con la fiducia nel gioco difensivo, l'Inter potrà godersi il campionato: in tutti i sensi e senza alibi.

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