Un paio di dubbi, più per noi che per lui, perché di certo Chivu - che non terrà la squadra in ritiro alla vigilia del derby - già ha scelto chi guiderà la difesa fra Bisseck e Acerbi e chi completerà il centrocampo fra Zielinski e Sucic. Per il resto, l'Inter è fatta, cominciando dalla ThuLa, cui il tecnico rumeno si affida per spezzare la maledizione che accompagna gli allenatori stranieri dell'Inter addirittura dal 1960. Era il 20 novembre e quell'1-0 firmato da Armando Picchi con Helenio Herrera in panchina è l'ultimo successo di un tecnico non italiano al debutto nel derby milanese.
Dopo il Mago, solo pareggi (Heriberto Herrera nel '67, Suarez nel '74, Hodgson nel '95, Lucescu nel '99) quando non sconfitte (Cuper nel 2001, Mourihno nel 2008, Benitez e Leonardo addirittura nella stessa stagione 2010-11). Peggio di tutti andò solo all'olandese De Boer, esonerato prima del derby di andata del 2016. Dopo di lui, solo allenatori italiani, fino a Chivu, che domani ha quindi l'occasione per aggiornare questa curiosa statistica, a 65 anni di distanza.
In assoluto, contando quindi anche gli italiani, l'ultimo a perdere al debutto nel derby è stato Gasperini (in Supercoppa, allora ad agosto), poi solo vittorie (Ranieri, Stramaccioni, Mazzarri, Spalletti e Conte) e pareggi (Pioli e Inzaghi, che però si è poi preso largamente la rivincita sul Milan con le 6 vittorie record consecutive fra il 202e e il 2024, curiosamente prprio contro Pioli).
Di suo, Chivu ha sia i favorevoli precedenti da giocatore (vittoria al debutto, con Mancini in panchina e lui in campo inusualmente da mezzala) sia quelli con le giovanili nerazzurre (9 partite, 4 vittorie e 1 sola sconfitta), anche se tutto ciò poco conterà contro
Pulisic e Leao. Per l'Inter anche la necessità, non solo statistica, del riscatto dopo i 5 derby non vinti nella scorsa stagione, col saldo doppiamente negativo per la Supercoppa persa in Arabia e la semifinale di Coppa Italia.