In contemporanea con i nostri fantastici zero a zero e con un sontuoso posticipo Sassuolo-Crotone, sono andati in scena due derby inglesi, Liverpool-Everton e, a seguire, Manchester United-Manchester City. Oltre alla lingua madre, molte differenze di forma e di sostanza. Abbiamo stampato manifesti celebrativi per la grande sfida di Torino finita come tutti sanno con uno zero nei gol e una lentezza disarmante nel ritmo di gioco, soprattutto nel primo tempo, là dove il walking football (il calcio camminato, esiste anche una federazione, tanto cara ai pensionati) era il motivetto che piaceva a entrambe le squadre, però giovani e operative. La ripresa juventina è stata più tosta mentre Spalletti, dopo aver commentato a caldo, positivamente, un'altra partita, ieri ha toccato i vertici della sua arte di comunicazione già singolare (ghost writer?) scrivendo che «le fogne sono ancora vuote», dunque rispondendo alle volgarità di un imbecille parolaio di Juvetv. Siamo a vicende di condominio, il nostro football non sale, non cresce, non migliora, tra federazione, lega e club, tutti sullo stesso livello, mediocre.
Roma e Napoli si allineano alla festa dell'X Factor, la classifica si restringe ai vertici, qualcuno spaccia questa situazione come spettacolare, la qualità è bassa, nonostante i comizi degli allenatori, Sarri e Spalletti di cui sopra.
A Manchester, invece, nessuna delusione, derby fortissimo, di scontri pesanti, botte senza botti, ritmi forsennati, screzi secondo carattere degli allenatori, Guardiola vince (2-1) e mette la pietra sul titolo con 11 punti di vantaggio su Mourinho e 14 su Conte. Non so se mi sono spiegato. Rientro in Italia, Zenga bagna l'esordio con il Crotone buscandole contro il Sassuolo. Meglio vivere da opinionista.
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