il commento 2

Non è una tragedia. E nemmeno una farsa. E' una cosa serissima che a Roma e a Milano non hanno ancora compreso. Né la federcalcio e il suo presidente Tavecchio, né la Lega professionisti e il suo capo Beretta. E dovrei aggiungere nemmeno i magistrati che, di solito, quando scorgono le luci della pubblicità sono in prima fila. Sulla pelle del Parma calcio, dei suoi tifosi, della città, dell'intero campionato, stanno giocando una partita sporca e miserabile. Un altro rinvio, un'altra non decisione (segnalo l'improbabile eloquio della presidenza federale che, tra l'altro, arriva a mettere in dubbio la prestazione dei calciatori del Parma!), nessuna punizione per chi non si presenta all'appello, vale anche per il futuro, é un buon precedente, i Ponzio Pilato federali e di Lega offrono le mani allo sciacquo e al risciacquo. I professionisti del Parma non hanno colpe, i governi di Roma e di Milano superano qualunque codice. Tutti sapevano ma nessuno ha voluto intervenire. La squadra resiste, il club è sfasciato, pignorati uffici, panche, sedie. Manenti giura di chiudere la commedia, non gli credono nemmeno nei bar più malfamati di Nova Gorica; l'albanese Taçi è scomparso di scena e mai avrebbe dovuto entrarci; Ghirardi sostiene di non avere lasciato debiti, il rosso non esiste nemmeno sulla sua faccia di bronzo. Lo stesso aveva detto, prima di lui, Tanzi Calisto, di cui, in seguito si seppe.

Federcalcio e Lega continuano a fingere. Vogliono salvare il campionato che è già falsato all'origine, da quando tutti, ribadisco tutti, sapevano, ma i denari delle tivvù e del resto del cucuzzaro erano e sono più importanti della regolarità di un torneo. Sessantasei anni fa, dopo la tragedia, quella sì, del Grande Torino, Barassi e Pedroni, presidenti della Figc e della Lega, con l'accordo di tutti i club, decisero di fare disputare al Torino e alle avversarie dei granata le ultime quattro partite del campionato con la formazione Primavera. Lo spirito dello sport e la sua etica sana, trovarono la loro migliore espressione e risposta, il Torino conquistò lo scudetto vincendo tutte e quattro le partite.

Oggi il cortile del football è il più sozzo del Paese, il quattrino prende a calci la dignità. E' la vergogna. Ma è arrivata l'ora di fare i conti, non quelli dei bilanci ma quelli veri, con la giustizia. Due sole soluzioni: le dimissioni o il rinvio a giudizio. Nessuno escluso. Il resto è menzogna.

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