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Contador resta in sella. Ulissi, riscatto in volata

Lo spagnolo resiste: "Ma il difficile verrà adesso, sulle salite". Il toscano vince dopo una discussa squalifica per doping

Contador resta in sella. Ulissi, riscatto in volata

Fiuggi - Un urlo, potente e liberatorio, come quello che mercoledì aveva liberato in occasione del gol di Morata al Real Madrid. Diego Ulissi, cuore bianconero, torna a vincere sulle strade del Giro dopo un periodo piuttosto duro e difficile, a causa di una controversa vicenda di doping (per un problema asmatico, aveva utilizzato un broncodilatatore. Lecito se usato in misura adeguata). Il toscano della Lampre Merida, al suo primo successo stagionale, (18° in carriera) aveva dovuto subire dopo un lunga e delicata battaglia legale, nove mesi di squalifica, terminata il 28 marzo scorso.

«Ho passato mesi davvero difficili e delicati - ha raccontato Ulissi, che da un anno vive con la famiglia a Lugano -. Quella positività al salbutamolo (riscontrata il 21 maggio 2014, al termine dell'11ª tappa del Giro d'Italia, ndr) mi aveva gettato nello sconforto più totale. Non mi davo pace. Mi sono isolato come non avevo mai fatto in passato. Non potevo accettare e ancora adesso fatico ad accettare, che la mia fedina penale sportiva sia stata macchiata da una vicenda che non ha nulla a che fare con il doping. Io in certi periodi dell'anno soffro di asma, in particolare in primavera, e con una certificazione medica faccio da sempre ricorso a dei farmaci che mi aiutano a respirare sotto sforzo. Quella squalifica per me è stata una condanna profondamente ingiusta e per questa ragione sono arrivato anche a pensare di mollare il ciclismo. Poi, grazie a Dio, al mio fianco ho una moglie e una famiglia eccezionale, e sono riuscito a ritrovare la serenità. Questa vittoria la dedico a loro, oltre che alla mia squadra».

Ieri pomeriggio ha ritrovato anche la via della vittoria, con una volata in rimonta di rara bellezza, sul lungo e difficile rettilineo in leggera salita a Fiuggi. «Questi sono i miei arrivi, quelli che mi sono più congeniali, quelli che ho nelle mie corde. E pensare, però, che al mattino io non sentivo sensazioni buonissime. Anzi, mi domandavo: chissà se quest'anno riuscirò a vincere almeno una tappa al Giro - racconta leggero e soddisfatto il 25enne toscano -. Michele Bartoli, il mio allenatore, in questi giorni mi ripeteva: "Diego, credici, la tua condizione è ottima, hai tutto per poter vincere“: ha avuto ragione lui».

Gli chiedono: tu sei un grande tifoso bianconero, baratteresti un'altra vittoria al Giro con la Champions? Ulissi ha le idee chiarissime in materia: «La mia Juventus quest'anno ha già fatto qualcosa di eccezionale, secondo me ha raggiunto il massimo, quindi punto a bissare successo di Fiuggi».

Sereno e deciso Ulissi, soddisfatto e rincuorato Alberto Contador, che ieri nella tappa più lunga del Giro ha superato alla grande il test spalla. Caduto l'altro ieri nella volata di Castiglione della Pescaia, la sublussazione alla spalla aveva fatto temere il peggio al clan del corridore spagnolo. «Ho pedalato piuttosto bene - ha detto la maglia rosa - . Mi sono anche alzato sui pedali e ho provato a forzare la spalla. Il difficile però sarà domani (oggi per chi legge, ndr), perché in salita la musica cambia e a Campitello Matese io spero di potermi difendere al meglio.

Se sono fiducioso? Io sono per natura fiducioso».

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