Crisi Ferrari e crisi Ducati e crisi dei giornalisti e degli esperti e dei tecnici prestati alle opinioni. I motori dellanno 2012 non hanno lo spread a devastarne le giornate, ma un altro tipo dincertezza che alla fine produce lo stesso effetto. Cioè instabilità, cioè da fuori nessuno capisce veramente, cioè sembra tutto un gran casino. Merito e colpa degli Houdini della comunicazione che fanno sempre meglio il loro mestiere o merito e colpa di macchine e moto che ormai vivono di vita propria e neppure le squadre ci capiscono più nulla?
Nellattesa di una risposta, più che un dato cè una data su cui riflettere: fra due settimane, a Melbourne, inizia il mondiale di F1 ed il conto alla rovescia che ci separa da sabato 17, giorno di qualifiche, giorno in cui veramente capiremo i valori in campo, è un conto scandito con la pena nel cuore. Perché a giudicare dalle prestazioni mostrate dalla Ferrari nei dodici giorni di test pre-mondiali non è che abbia mai svettato. Anzi. Le prestazioni della bruttona, prima sessione ad Jerez, hanno spinto il team a rivedere un tantino gli estremismi del progetto: si legga gli scarichi a soffiare verso lesterno diventati a soffio centrale. Da qui il conseguente rewind a Barcellona, pochi giorni dopo, quando la Ferrari ha riavvolto il nastro nella zona posteriore della F2012 ed ecco spiegato il festival di giri e misurazioni e rilevazioni. Se non altro, le prove catalane si sono concluse con frasi del tipo «dobbiamo lavorare tanto però la macchina ha un grande potenziale». Tanto lavoro perché le gomme si consumano troppo velocemente; grande potenziale perché se mai si dovesse trovare quel benedetto carico aerodinamico sai che pacchia
I test d Barcellona della settimana dopo, quelli conclusi ieri, gli ultimi a disposizione, sono invece terminati con il silenzio stampa deciso dalla squadra per i piloti, con Massa che ha ubbidito e Alonso (nella foto a sinistra) che ha disubbidito la sera stessa raccontando due cose mentre assisteva alla partita del Barça. Queste: «La Ferrari va peggio di Messi e nella prime gare soffriremo perché non siamo ancora al cento per cento. Stiamo bene, anche se ci sono molte cose da migliorare».
Houdini o davvero confuso? Di certo nervoso con tutti e anche col team (a sua volta scocciato visto che non ha gradito il silenzio stampa violato). Team per il quale ha ieri parlato il dt Fry: «A Melbourne non credo che andremo sul podio, potrei sbagliarmi, però sappiamo come si lavora nei test per cui siamo consapevoli del punto a cui siamo
». Ancora: Houdini o confuso?
Unatmosfera e un parlare che puzzano di crisi o di supremo mischiamento di acque. Quasi la Rossa facesse non tutto, ma più di tutto per avvolgere se stessa nella nebbia fino a Melbourne. In fondo la stessa super Red Bull ieri ha avuto i suoi guai meccanici e Vettel ha chiuso ultimo
Diversa, tristemente più chiara, pare invece essere la situazione su due ruote. Dove la Ducati e Rossi (a destra) rasentano davvero la crisi. Perché dopo il rincuorante battesimo di Sepang a fine gennaio, le sensazioni avute nella seconda sessione di test, sempre in Malesia, hanno demoralizzato Valentino. «Non mi aspettavo più certi problemi e ora sono proeccupato» ha detto. A inquadrare meglio il suo sconforto è poi intervenuto il team principal Guareschi: «Con tutte le novità che abbiamo provato mi sarei stupito se avessimo girato forte
è normale che Valentino sia andato un po in confusione. Daltra parte Barbera con la Gp12 clienti è a 7 decimi da Stoner e non a un secondo come Vale. È la prova che lo spagnolo pensava solo a prendere confidenza e non aveva nulla da testare».
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